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Le vitamine interferiscono con la chemioterapia. Meglio sospenderle durante la cura

Uno studio ha evidenziato un maggior rischio di recidive e di mortalità nelle donne con tumore della mammella che in corso di terapia anti-tumorale assumono vitamina B12 e ferro. Rischio aumentato anche con gli anti-ossidanti

Maria Rita Montebelli
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Le vitamine non fanno bene a chi sta combattendo contro un tumore. E' un dato noto da tempo, ribadito con forza da uno studio di recente pubblicato su Journal of Clinical Oncology (JCO), che dimostra come il loro impiego subito prima o durante la chemioterapia (in questo studio i farmaci usati erano doxorubicina, ciclofosfamide e paclitaxel) per tumore della mammella si associa ad un maggior numero di recidive e a tassi di mortalità maggiori. La spiegazione è molto semplice. Vitamine e supplementi interferiscono con gli effetti della chemioterapia (ma anche della radioterapia). E' bene dunque che i pazienti lo sappiano e che i loro medici li dissuadano dall'assumerli durante la terapia anti-tumorale. La ricerca e i suoi risultati. Lo studio pubblicato su JCO ha interessato 1.134 donne, 251 delle quali, nel corso degli oltre otto anni di follow up dello studio, hanno presentato una recidiva del tumore. Nello stesso periodo di osservazione sono stati registrati 181 decessi. Il 17,5 per cento delle pazienti ha riferito di aver assunto antiossidanti (vitamina A, C, E, carotenoidi, coenzima Q12) durante la chemioterapia, mentre il 44 percento assumeva multivitaminici. L'assunzione di antiossidanti sia prima che durante la chemioterapia è risultata associata ad un maggior numero di recidive tumorali e di decessi, che non raggiungeva tuttavia la significatività statistica. Particolarmente rischioso è apparso l'uso di vitamina B12 sia prima, che durante la chemioterapia, risultato associato ad un maggior numero di recidive e di decessi. Anche l'assunzione di ferro e di omega-3 durante la chemioterapia sono risultati associati ad un maggior rischio di recidive. Al contrario, non si è osservato un aumento di rischio di recidive, né di mortalità a seguito del consumo di multivitaminici, vitamina D, glucosamina, melatonina, acido folico e vitamina B6. I limiti dello studio. Sebbene si tratti di uno studio osservazionale, che può indicare solo un'associazione e non un rapporto causa-effetto tra assunzione di vitamine e  maggior rischio di recidive e di mortalità, gli autori consigliano ai pazienti in trattamento chemio o radioterapico di riferire sempre ai loro medici di eventuali assunzioni di vitamine o supplementi. Di certo saranno necessarie ulteriori ricerche per stabilire un rapporto di causalità e per definire meglio i meccanismi alla base di questa associazione. Nel frattempo – sostiene il primo autore dello studio, la dottoressa Christine Ambrosone del Roswell Park Comprehensive Cancer Center, Buffalo, New York (Usa)  -  è comunque prudente evitare di assumere supplementi (a meno che non si tratti di multivitaminici) alla vigilia o durante i trattamenti anti-tumorali. (MARIA RITA MONTEBELLI)

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