Acido folico importante,non solo in gravidanza
L'acido folico non solo riduce del 72% il rischio di difetti del tubo neurale, ma diminuisce anche il rischio di cardiopatie, labbro leporino, prematurità, autismo e ritardo del linguaggio nei nascituri
Secondo una ricerca condotta dall'istituto GfK Eurisko sulla popolazione femminile Italiana, il 77% delle donne italiane non pianifica la gravidanza e, tra chi dichiara che farà prevenzione, solo il 3% sostiene che utilizzerà l'acido folico. La ricerca, commissionata da Effik e Italfarmaco, è una nuova conferma del dato epidemiologico consolidato relativo alla necessità di una corretta prevenzione delle malformazioni neurologiche nei nascituri, da effettuarsi con l'assunzione di 400mcg di acido folico per donna in tutta l'età fertile, non solo durante la gravidanza. Cominciare ad assumere acido folico quando la gravidanza è già iniziata, infatti, non basta a evitare l'insorgere di malattie per il nascituro. A conferma di ciò anche l'AIFA (Agenzia Italiana del Farmaco), comprendendo l'importanza della prevenzione delle malformazioni neurologiche, ha inserito l'acido folico a 400mcg, nell'elenco dei farmaci a rimborsabilità totale (classe A). “Basterebbe assumere l'acido folico a 400mcg, tra l'altro farmaco di fascia A, per un periodo più lungo rispetto ai soli mesi iniziali della gravidanza, per contrastare i difetti del tubo neurale nei nascituri – sostiene Maria Pia Pisoni, rappresentante dell'Associazione Spina Bifida e Idrocefalo Niguarda (ASBIN) e specialista in Ostetricia e Ginecologia con Alta Specialità nelle patologie dei difetti del tubo neurale materno-fetale presso l'Ospedale Niguarda Ca'Granda – una soluzione possibile potrebbe essere quella di incentivare l'assunzione di tale vitamina nel periodo in cui la donna inizia ad essere sessualmente attiva, senza utilizzare una contraccezione sicura, e promuovere campagne informative anche nei corsi di educazione sessuale delle scuole”. Continua Pisoni: “L'acido folico è conosciuto come forma di prevenzione, ma spesso non è corretta la modalità di assunzione, che deve iniziare prima dell'inizio della gravidanza: va quindi incentivata l'assunzione dell'acido folico durante il periodo fertile. Se si pensa all'impatto sociale e al conseguente impegno nella gestione di un bambino nato con una malformazione neurologica come la Spina Bifida in termini di assistenza, di qualità della vita e del caregiver (strutture, tempi, costi) diventa fondamentale riscrivere la storia della prevenzione”. Il progetto ‘Pensiamoci prima'. L'assunzione dell'acido folico nelle donne in età fertile rappresenta un intervento di prevenzione primaria fondamentale per migliorare la salute della popolazione futura. “Il Ministero della Salute già dal 2007 ha sostenuto un programma per l'implementazione di strategie utili a favorire la salute preconcezionale – sottolinea Serena Battilomo, della Direzione Generale della Prevenzione Sanitaria del Ministero della Salute – con particolare riferimento all'assunzione ottimale di acido folico nelle donne in età fertile e nella popolazione in generale. Al riguardo è stato realizzato il progetto "Pensiamoci prima" con il coordinamento dell'Alessandra Lisi International Centre on Birth Defects and Prematurity (ICBD). Simili esempi nel mondo si riscontrano solo in alcuni Paesi e in Europa solo in Olanda. L'Organizzazione Mondiale della Sanità, che nel 2012 ha emesso le linee guida sulla somministrazione supplementare di acido folico prima e durante la gravidanza, indica proprio nella promozione della salute materno-infantile la principale innovazione nel settore della prevenzione". Pierpaolo Mastroiacovo, pediatra, epidemiologo e direttore dell'International Centre on Birth Defects and Prematurity (ICBD), Centro Collaboratore dell'OMS e del progetto www.pensiamociprima.net, afferma: “In Italia si verificano ogni anno poco meno di 600 casi di DTN. E' un dato molto elevato se si considera la “semplicità” della prevenzione: è sufficiente prescrivere alla donna nel periodo fertile 400mcg di acido folico al giorno per ridurre del 72% il rischio di difetti del tubo neurale. Anche altre malformazioni come cardiopatie e labbro leporino potrebbero essere prevenute. Inoltre alcuni studi suggeriscono anche una riduzione del rischio di prematurità, di basso peso neonatale, di autismo e di ritardo del linguaggio”. Secondo Nicola Colacurci, delegato dell'Associazione Ginecologi Universitari Italiani (AGUI) e professore ordinario di Ginecologia e Ostetricia presso la Seconda Università di Napoli “In una realtà come quella dell'Unione Europea in cui la pratica della fortificazione degli alimenti con acido folico risulta non percorribile, le linee guida mondiali e quelle italiane suggeriscono la supplementazione, a mezzo farmaco con il dosaggio di 400mcg, come l'unica per una reale e affidabile prevenzione di specifiche patologie congenite”. (M. M.)