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REUMATOLOGIA IN BASILICATA: L'ECCELLENZA CHE NON TI ASPETTI

Un dipartimento ‘diffuso' in una Regione ‘decentrata' dà una lezione di efficienza e umanesimo scientifico

Maria Rita Montebelli
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Sarà perché siamo quelli che ‘l'erba del vicino è sempre più verde' e che l'eccellenza, malati come siamo di provincialismo, ce l'andiamo a cercare sempre altrove, in genere all'estero. Resta il fatto che trovare una perla d'eccellenza in una delle regioni più piccole d'Italia, della quale nessuno mai parla se non per qualche nevicata straordinaria o per un amaro dalle réclame in chiave bucolica, stupisce e subito dopo sorprende di piacere. Stiamo parlando del Dipartimento di Reumatologia della Regione Basilicata, un case history d'eccellenza in questa sanità tricolore che fortunatamente non è fatta solo di scandali e tangenti, ma anche di gente che lavora sodo e con professionalità, pur senza fare notizia. Un dipartimento dicevamo, nato dal nulla nel 1998, sotto la guida visionaria di un materano ‘di ritorno', il dottor Ignazio Olivieri, dal curriculum universitario costruito a Pisa, insieme a tanti altri grandi della medicina italiana e una carriera già brillantemente avviata presso l'ateneo di Bologna. Lasciare una delle università più prestigiose d'Italia per rientrare nella sua terra, anche se dalla porta principale, quella della direzione di un dipartimento ancora tutto da disegnare, non deve essere stata una scelta facile. Ma con senno di poi, sicuramente è stata una scelta vincente. Per la gente della sua terra innanzitutto, che oggi può avvalersi di un'assistenza reumatologica di eccezionale livello ed efficienza. Ma anche per il suo prestigio personale. Ignazio Olivieri è presidente ‘incoming' della Società Italiana di Reumatologia per il biennio 2014-2016 e punto di riferimento mondiale per una patologia rara, la malattia di Behçet, della quale Matera ospiterà il congresso mondiale nel 2016 (tanto per dare un'idea, l'ultimo mondiale si è tenuto a Yokohama in Giappone, mentre l'edizione 2014 si terrà a Parigi). E' un dipartimento quello di reumatologia della Regione Basilicata che mette d'accordo tutti: la gente è entusiasta, tanto che la presenza da fuori regione aumenta di anno in anno (attualmente 1/3 delle visite ambulatoriali e oltre metà dei ricoverati vengono dalle regioni limitrofe, dalla Sicilia e addirittura dalle regioni del nord). Gli amministratori naturalmente gioiscono e sono fieri di questo investimento-scommessa dai risultati così brillanti: nel 2012 sono state oltre 15mila le visite ambulatoriali reumatologiche presso l'Ospedale ‘San Carlo' di Potenza e oltre 3.000 quelle presso l'Ospedale ‘Madonna delle Grazie' di Matera, 291 i ricoveri e 67 gli accessi al day-hospital. Ma il dipartimento non lavora ancora a pieno regime. Il disegno del dottor Olivieri è infatti quello di un dipartimento ‘diffuso', realmente vicino alle esigenze della gente; oltre ai due poli ospedalieri infatti, il punto forte dovrebbe diventare il territorio con una serie di presidi ambulatoriali sparsi per la Regione (la popolazione della Basilicata è di circa 600mila abitanti, ma alcune zone sono difficilmente raggiungibili e molti rinunciano a curarsi perché non possono sobbarcarsi l'onere di spostamenti resi difficili dalla geografia del territorio e dalla neve in inverno). Ma le sorprese non finiscono qui. Appendere la carriera accademica al chiodo, nonostante questi lusinghieri successi ‘sul campo', non è facile. Ma qual è l'essenza più profonda e preziosa dell'università, se non la ricerca? Certo, accedere ai finanziamenti pubblici destinati alle università e agli IRCCS, una mano certamente la dà. Ma, ancora una volta, i soldi sono un fattore secondario se non c'è la passione. Che evidentemente abbonda in casa Olivieri, visto che il suo Dipartimento ospedaliero è ai primi posti della graduatoria nazionale per pubblicazioni di ricerca sulle principali riviste internazionali.  Passione, genialità e tanta, ma tanta voglia di lavorare. Questi gli ingredienti di questa storia di successo. Con ancora due sogni nel cassetto: completare lo sviluppo del Dipartimento (con il potenziamento del centro di Matera e la creazione degli ambulatori sul territorio) e ricevere il riconoscimento di Istituto di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico (IRCCS). A noi non resta che fare chapeau! (LAURA MONTI)

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