Occhio al diabete!
Il diabete è la principale causa di cecità in età lavorativa in Italia e nei Paesi occidentali. Due italiani su tre con un diabete di lunga data hanno problemi alla retina.Il diabete è la principale causa di cecità in età lavorativa in Italia e nei Paesi occidentali. Due italiani su tre con un diabete di lunga data hanno problemi alla retina.
Molte persone con diabete pensano che l'obiettivo di curarsi sia tutto nel far quadrare i numeri, quelli della glicemia a digiuno o dell'emoglobina glicata. In realtà, quello è solo una tappa ‘intermedia', non la ‘missione' della principe terapia che è invece quella di prevenire le complicanze di questa malattia che, se mal gestita, finisce col compromettere gli organi più ricchi di vasi. Tra questi, uno di quelli più bersagliati è la retina. La retinopatia diabetica, dopo vent'anni di diabete, colpisce due pazienti su tre e rappresenta la prima causa di cecità in età lavorativa (sono 15mila gli italiani che hanno perso la vista a causa del diabete). E considerato che le persone con diabete in Italia sono almeno 3 milioni, i conti sull'entità del problema, sono presto fatti. Per questo l'Agenzia internazionale per la prevenzione della cecità-IAPB Italia onlus, in collaborazione con la Società Italiana di Medicina Generale (SIMG), l'Italian Barometer Diabetes Observatory, Diabete Italia, l'Associazione Parlamentare per la tutela e la promozione del diritto alla salute e il Censis hanno deciso di lanciare una campagna informativa sulla retinopatia diabetica. La campagna informativa, realizzata con il supporto incondizionato di Novo Nordisk, si avvarrà dei seguenti strumenti: • libretto informativo - “La retinopatia diabetica” – scaricabile dal sito www.iapb.it • numero verde 800-068506 (linea di consultazione oculistica gestita da IAPB, attiva dal lunedì al venerdì, dalle 10 alle 13) al quale le persone interessate potranno chiedere informazioni • forum “L'oculista risponde”, all'indirizzo www.iapb.it/forum • materiali informativi negli studi dei medici di medicina generale L'occhio, in particolare la retina, è uno degli organi più bersagliati dal diabete. Nel corso degli anni il diabete indebolisce i capillari retinici, che col tempo si sfiancano (microaneurismi); si possono verificare poi edemi, emorragie più o meno estese, microinfarti. A questo punto l'organismo cerca di riparare i danni, in realtà peggiorando la situazione, con la formazione di nuovi vasi sanguigni (neovascolarizzazione, retinopatia proliferante), che crescendo in maniera caotico, provocano emorragie sempre più gravi e favoriscono il distacco della retina, portando così all'ipovisione e alla cecità. I sintomi compaiono solo quando la malattia è già in stato avanzato. Il paziente avverte un abbassamento della vista, con distorsione delle immagini (metamorfopsie). Ma la perdita della vista a un occhio può avvenire anche all'improvviso, per un'emorragia o per l'occlusione di un grosso vaso della retina. Tutto ciò significa che non bisogna aspettare che compaiano i sintomi per prendere provvedimenti, perché potrebbe essere già troppo tardi. “Lo screening e la prevenzione della retinopatia diabetica – afferma il professor Salvatore Caputo, vice Presidente di Diabete Italia - è l'intervento di prevenzione col miglior rapporto costo-beneficio di tutta la medicina. E' quindi molto importante diffondere la conoscenza intorno a questa complicanza perché ci sono ancora troppe persone col diabete che non vanno mai dall'oculista”. Il consiglio degli esperti per le persone con diabete è dunque quello di sottoporsi periodicamente a controlli oculistici, effettuando un esame del fondo dell'occhio, almeno una volta l'anno o più frequentemente, se la retinopatia diabetica è già stata diagnosticata. (LAURA MONTI)