Nutrizione: sono in aumentocattivi e pseudo-professionisti
Attenzione puntata sulle figure professionali nel campo della nutrizione al XXI Congresso Nazionale dell'Associazione Italiana di Dietetica e Nutrizione Clinica (ADI) appena concluso a Milano, con l'obiettivo di fare ordine e chiarezza su ruoli e competenze dei diversi professionisti e dei numerosi ‘personaggi improvvisati' che operano nel settore. «Il proliferare negli ultimi anni di figure tecniche e l'abuso del termine ‘nutrizionista', privo di un riconoscimento legale, hanno creato molta confusione nell'opinione pubblica, che non è più in grado di capire se dietro tale titolo vi sia un medico, un dietista, un biologo o altro – dichiara il Prof Lucio Lucchin, past-presidente ADI – Considerato il business che si nasconde dietro questi profili, i corsi che rilasciano tale titolo e promossi dalle organizzazione più disparate, aumentano a dismisura». In occasione del Forum ADI ha ricordato, infatti, la distinzione tra i diversi titoli di studio conseguiti nell'ambito della nutrizione e ufficialmente riconosciuti che sono: il dietologo, ovvero, un medico specializzato in Scienze dell'Alimentazione; il dietista, un tecnico con laurea triennale in Dietistica e per finire il biologo nutrizionista, un laureato in biologia e specializzato in nutrizione. «Fra le figure professionali riconosciute sicuramente quella più penalizzata, nella categoria dei tecnici, è quella del dietista che si è trovata a competere con altre che operano al suo stesso livello, ma senza una preparazione analoga - continua Lucchin - Spesso e volentieri tali professionisti trovano lavoro in strutture private non sempre ‘limpide' anche se dirette da medici. Per contrastare l'aumento della cattiva informazione e della malpractice nutrizionale, specie nel privato, sarebbe auspicabile che tali strutture ricevessero un accreditamento dalle società scientifiche, al fine di rispettare determinati requisiti di operatività e tutelare la salute del cittadino. Il rischio è di finire nelle mani di figure che per questioni strettamente economiche propongono trattamenti esasperati, che possono provocare danni come forti disidratazioni, perdite di massa muscolare, scompensi cardiaci e cambiamenti d'umore senza che il paziente abbia una qualche possibilità preventiva di difesa». «Ecco perché in un evento importante come il Congresso l'ADI intende lanciare un messaggio alle istituzioni affinché tutelino le professioni riconosciute; ai media e all'opinione pubblica affinché si ricordino che la cura e i consigli dati al paziente ammalato sono compito esclusivo del medico e che la prescrizione nutrizionale al malato è un atto terapeutico medico - conclude Lucchin - Cosa differente accade nel caso del paziente sano, al quale i consigli possono essere dati da altre figure professionali, purché preparate, siano esse dietisti o biologi». Un nuovo presidente. Il congresso ha eletto il nuovo Consiglio di Presidenza per il quadriennio 2015-2018, con a capo il Prof Antonio Caretto, che prende il posto del Prof Lucio Lucchin, presidente uscente. Specializzato in Endocrinologia e Scienze dell'Alimentazione e Dietetica il Prof Antonio Caretto dirige l'Unità Operativa di Endocrinologia, Malattie Metaboliche, Dietetica e Nutrizione Clinica all' Ospedale Perrino di Brindisi. E' stato segretario generale dell'ADI dal 2011 a oggi. «La politica societaria che porteremo avanti sarà improntata alla valorizzare di ciò che finora è stato fatto e che è in corso e allo sviluppo di un progetto condiviso che abbracci tutta la dietetica e la nutrizione clinica nei suoi innumerevoli campi di applicazione - dichiara il Prof Antonio Caretto - L'obiettivo principale è quello di portare avanti con decisione l'affermazione della dignità professionale della nostra branchia soprattutto per la salute della popolazione che ancora oggi non possiede dei riferimenti chiari su a chi affidare le proprie necessità nutrizionali. L'ADI dovrà, quindi, rafforzare la sua posizione per diventare un punto di riferimento fondamentale per le istituzioni ministeriali e regionali che si ostinano a non voler riconoscere le reali emergenze di questo paese in termini di nutrizione clinica e alimentazione». «Auguro al nuovo Consiglio di Presidenza un buon lavoro per i prossimi quattro anni, con la speranza che quanto seminato negli anni precedenti venga custodito e potenziato – dichiara il Prof Lucio Lucchin - La scelta fatta dai soci ADI nell'eleggere il nuovo consiglio è stata una scelta sicuramente valida che porterà ci auguriamo a degli ottimi risultati. Le sfide da portare avanti sono ancora molte nel nostro ambito, lavorando insieme arriveremo al traguardo». (LARA LUCIANO)