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Un super eroe contro il dolore

Ai blocchi di partenza il progetto Teseo. Per sconfiggere in modo capillare il dolore e dare finalmente corpo alla legge 38/2010

Maria Rita Montebelli
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Un italiano su 5 soffre di dolore cronico, in tante forme diverse, dall'artrosi al dolore oncologico. Eppure, nonostante al dolore-malattia (e non più solo sintomo) l'Italia abbia dedicato addirittura una legge (la 38/2010), il 41% dei 13 milioni di persone che ne sono vittime afferma di non aver ricevuto terapie adeguate a controllarlo. Da questa constatazione nasce, promosso dalla SIMG (Società Italiana di Medicina Generale), TESEO (TErritorio Supporto e Organizzazione per le reti delle cure palliative e Terapia del Dolore ), un progetto che mira a coinvolgere i Medici di medicina generale nella gestione di questi pazienti costretti a convivere col dolore. Si partirà con dei corsi di formazione che coinvolgeranno una ventina di medici, con uno specifico interesse nelle cure palliative e nella terapia del dolore. Questi, a loro volta, andranno a formare altri 400 colleghi su tutto il territorio nazionale. In una seconda fase verrà valutato l'impatto dell'attività dei medici di famiglia sui percorsi assistenziali e sull'inserimento dei pazienti nelle reti di cure palliative e di terapia del dolore. Sempre nell'ambito della sensibilizzazione al problema ‘dolore cronico', è stato messo a punto il portale www.nientemale.it indirizzato a medici, farmacisti e pubblico. E naturalmente ce n'è anche per i più piccoli. Nel 2013, in collaborazione con la FIMP (Federazione Italiana Medici Pediatri) partirà un progetto educativo dedicato ai genitori, per aiutarli a conoscere meglio febbre, dolore e infiammazione. A tale proposito, una serie di materiali informativi verranno distribuiti presso le sale d'attesa dei pediatri. I tre progetti saranno tutti realizzati con un grant di Angelini, che nel prossimo mese di dicembre, in collaborazione con oltre mille pediatri, si accinge a sostenere anche ‘Progetto Natale', per donare un sorriso e un regalo a quindicimila bimbi indigenti, orfani o malati. (STEFANIA BELLI)

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