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E' l'autista del barone e passa il concorso alla Sapienza

Uno studente 27enne accompagna il prof per un anno e diventa medico specializzando. L'accusa: "Tutto pilotato". Replica: "Monto il cavallo che conosco"

Michele Chicco
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L'autista: se siete dei laureati in medicina e volete passare il concorso di specializzazione dovete reinvertarvi autisti. C'è chi l'ha fatto con estremo successo: alla Sapienza di Roma è andato in scena l'ultimo concorso choc dell'università italiana. Lo scoop è di Repubblca che ha ricevuto una mail ad inizio giugno che anticipava i risultati del futuro concorso di Cardiologia indetto dalla prima università romana. La gola profonda sapeva tutto e le sue parole sono state confermate, poi, dai risultati affissi in bacheca.  Cavalli - Tra i vincitori del concorso, al sesto posto, si è piazzato un 27enne tenace: ha provato a superare quella prova per ben tre anni, rimanendo al palo per due volte. Quest'anno è passato e, si immagina, con estrema soddisfazione. La perseveranza va premiata, soprattutto quando pur di farcela si è disposti a fare da autista al barone potente di turno, Francesco Fedele. Intervistato da Repubblica, il prof ha detto che associare la vittoria in concorso al suo rapporto personale con lo studente è "un colpo basso": "Gli chiedevo un passaggio, ma nel periodo dell'esame ho preso le distanze. Quel ragazzo - racconta - se l'è sudata, per due anni ha fallito la prova, poi ha frequentato, è cresciuto. Ha meritato tutto". Sarebbe una storia bellissima solo se non fosse l'ennesimo scandalo dell'università italiana e se solo lo stesso professore, prima di parlare del proprio "autista", non avesse ammesso a mezza bocca: "Monto il cavallo che conosco di più". L'ha detto, magari pentendosi, alla faccia dell'anonimato delle prove.  Esame nazionale - La vicenda ha riacceso i riflettori sui concorsi universitari dopo anni di polemiche. I governi hanno provato in ogni modo a fermare questo scempio che danneggia i ragazzi più bravi, ma con risultati scarsi. Il concorso nazionale per la specializzazione, che dovrebbe partire dal 2014, sembra essere uno dei pochi antidoti sicuri, ma bisognerà aspettare i risultati delle prime prove per non rischiare di esultare in anticipo. Il ministro dell'università, Maria Chiara Carrozza,  ha detto via Twitter che "la migliore risposta a questi concorsi è - appunto - la futura graduatoria nazionale". Il ministero l'ha "appena varata per decreto e cercheremo di renderla operativa al più presto".  Compromessi - I ragazzi, intanto, non ci stanno. Loro vivono ogni giorno a contatto con i baroni universitari e conoscono le dinamiche accademiche meglio degli ispettori del ministero. Azione Universitaria si è schierata dalla parte di tutti quei "studenti brillanti che non accettano di scendere a compromessi" ed è tornata ad attaccare i vari professori universitari che abusano del proprio potere a lezione, durante gli esami e nei concorsi. "E' ai limiti della decenza promuovere un candidato solo perché fa da autista ad un barone" dice Diana Fabrizi, rappresentante degli studenti al Cnsu per Au. "Bisogna garantire trasparenza - continua - altrimenti cosa insegnamo ai ragazzi?". La risposta, alla luce dei fatti, rischia di essere scontata, ma speriamo che la dignità dei futuri medici possa avere il sopravvento: che prendano il taxi questi baroni. 

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