Roma, il vicesindaco Nieri: "Le foibe? Le ricorderanno altre città"
Il vicesindaco aveva detto: "Roma è medaglia d'oro per la resistenza, le foibe le ricorderanno altre città". Ma scorda che c'è una legge che prevede la commemorazione
A Roma arriva la giunta Marino e la storia cambia. In senso letterale. Il vice sindaco Luigi Neri ha dichiarato in un'intervista al Corriere: "Roma è medaglia d'oro della resistenza, ha subito il fascismo e il nazismo, la deportazione del ghetto. E' quella la nostra memoria. Altre città ricorderanno le foibe''. Isomma nella Capitale non ci sarà più nessun ricordo "specifico" da parte del Comune degli eccidi perpetrati per motivi etnici e politici, ai danni della popolazione italiana della Venezia Giulia e della Dalmazia durante la seconda guerra mondiale e nell'immediato dopoguerra. La polemica, a destra, scoppia immediata. Tanto che Nieri su twitter è "costretto" poi a precisare: "Basta strumentalizzazioni e polemiche sterili sul tema della memoria. Giunta ha approvato atto chiarissimo". E ancora, ha ribadito come "la storia della nostra città è segnata dall'occupazione nazifascista. Una parte significativa degli eventi attraverseranno i luoghi di una tragedia che ha lasciato segni profondi". Ma Roma Capitale "è impegnata anche a tenere vivo il ricordo di episodi drammatici accaduti in altri luoghi del nostro Paese che è doveroso conservare, nell'interesse della collettività, compresa la tragedia delle Foibe". Da una parte, dunque, la Resistenza. Dall'altra, Foibe e altre tragedie. Che per la destra capitolina vengono semplicemente "retrocesse" a "orrori di serie B". "Dimettiti" - Le parole del vicesindaco di Roma hanno scatenato subito le reazioni de La Destra. Francesco Storace, ex ministro ed ex governatore del Lazio risponde a muso duro: "Con quelle parole ('altre città ricorderanno le foibe') hai offeso una comunità intera, lo Stato e la tua regione che alla Giornata del Ricordo - il 10 febbraio, ignorante! - hanno dedicato ben due leggi, una regionale (con l'astensione del centrosinistra) e una nazionale (a larghissima maggioranza parlamentare); a Roma hai offeso la memoria che si ravviva ogni giorno e ogni anno al quartiere Giuliano Dalmata. Ma non c'è problema. Stai tranquillo, anche se non dipenderà da te, vorrà dire che quel giorno, il 10 febbraio prossimo venturo, saremo noi a chiamare tutti da tutta Italia a Roma per commemorare il ricordo degli infoibati. Neri si dimetta". "Il Giorno della memoria" - Con Storace si schiera anche Marco Marsilio, portavoce della Costituente regionale del Lazio, ed esponente di Fratelli d'Italia: "Le dichiarazioni rilasciate dal vice sindaco Nieri sulle foibe sono raccapriccianti. Per Nieri le foibe non appartengono alla memoria storica di Roma, e quindi non si faranno piu' i viaggi degli studenti nei luoghi dove accaddero quei tragici eventi". Va ricordato che per le foibe è stato istituito "Il Giorno del ricordo". Una solennità civile nazionale italiana, celebrata il 10 febbraio di ogni anno. Istituita con la legge 30 marzo 2004 n. 92 per la commemorazione, appunto, delle vittime dei massacri delle foibe e dell'esodo giuliano-dalmata. Alemanno: "Non ci sono orrori di serie B" - Sulla vicenda è intervenuto anche Gianni Alemanno, ex sindaco della Capitale: "E' assurdo pensare che la storia di Roma possa venir catalogata con orrori di serie A e di serie B. E' ancora più assurdo che questo sia il pensiero del vicesindaco, che considera il Giorno del Ricordo come una celebrazione di destra e quindi meno rappresentativa della storia della città. I martiri delle foibe istriane e l'esodo delle popolazioni giuliano-dalmate devono essere una celebrazione di tutto il popolo italiano". (I.S.)