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Marino, a Roma è già flop: sondaggio fasullo sui Fori Imperiali e rivolta dei vigili per le bici

Pedala, Marino, pedala...

Il sindaco della Capitale fa una gaffe dietro l'altra. Lancia un sondaggio sul web per la pedonalizzazione dei Fori, ma per votare basta una mail finta. Poi impone la bici ai vigli che rispondono: "Dacci le moto"

Ignazio Stagno
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Giunta Marino in alto mare a Roma. Il nuovo sindaco della Capitale vuole apparire come un amministratore vicino ai cittadini. Così si inventa anche una consultazione online per chiedere ai romani cosa ne pensano della pedonalizzazione dei Fori Imperiali. Ieri mattina un post del Comune sui social network, come racconta il Messaggero annunciava: "Volete esprimere la vostra opinione sul progetto di chiusura al traffico privato dei Fori Imperiali? Potete farlo compilando il questionario disponibile a questo link". Sondaggio fasullo - Cliccando ecco la sorpresa: per votare era sufficiente inserire un qualunque indirizzo e-mail anche finto senza alcuna richiesta di autenticazione. Insomma il sondaggio era fasullo. Bastava inserire falsi dati per ottenere un risultato. Dal Comune di Roma e dallo staff di Marino parlano di "svista". I tecnici sarebbero già a lavoro per modificare le procedure per il voto. Dopo la segnalazione dell'errore il Campidoglio in appena tre ore dall'apertura del voto ha modificato le modalità di registrazione al sondaggio, includendo la verifica dell'autenticità della mai. Al momento hanno partecipato 8300 iscritti al sito di Roma Capitale e altri 207 utenti, ma dal Pdl si leva la voce del consigliere comunale Lavinia Mennuni, che parla di “sondaggio fasullo” e chiede a Marino “un vero referendum”. Vigili in rivolta contro le bici - Ma le brutte notizie per Marino non finiscono qui. Anche il corpo dei vigili urbani è sul piede di guerra. Il sindaco, amante delle bici, vuole le due ruote in tutti i presidi della polizia municipale. Ma dal sindacato dei vigili arriva una forte protesta: "Servono moto e riorganizzazione del corpo, non certo biciclette”, afferma, al Messaggero Mauro Cordova, segretario dell'associazione europea di polizie locali, Arvu. "Mi viene subito da pensare a una cosa – spiega – come faremo ad assicurare le bici?. Chi sta in sella dovrà passare visite severissime – aggiunge Cordova – perché qualcuno potrebbe avere patologie cardiache e non saperlo". Di pattuglia in bici? Infine arriva anche il dissenso di Luigi Marucci, presidente nazionale dell'organizzazione sindacale delle polizie locali Ospol: "L'abbiamo visto a Milano, a Napoli e in altre grandi città. Il vigile di prossimità è l'unica risposta possibile per dare un aiuto concreto a migliorare la qualità della vita di chi abita a Roma. Noi diciamo che le unità operative di quartiere devono avere i mezzi idonei, non certo la bicicletta. Ci vogliono le moto. Non dimentichiamo che lo scorso anno a Milano un vigile in bici è stato investito e ucciso da un'auto che tentava di fermare. Immaginiamo di dover pattugliare Tor Bella Monaca o Laurentino 38 o San Basilio su due ruote a pedali. A Roma vanno istituite le unità operative di quartiere, ma con moto e auto". (I.S.)

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