Sequestrato il tesoro di Sordi"La sorella di Albertonevittima di un raggiro"
La procura ha aperto un'inchiesta per far luce su un documento firmato da Aurelia con il quale si auto-esclude dall'eredità
Nel giorno in cui si celebrano i dieci anni della scomparsa del grande Alberto Sordi, la famiglia dell'attore deve fare i conti con una grana giudiziaria che riguarda l'immenso patrimonio ereditato. Succede che la Procura di Roma ha aperto un'inchiesta sulla firma della sorella di Albertone, Aurelia Sordi, apposta su un documento che autorizza l'autista Arturo Artadi a prelevare contanti dai conti correnti sui quali finiscono 30 mila euro di interessi dei vari investimenti immobiliari, titoli bancari, azioni che compongono il milionario patrimonio di Sordi. La vicenda, che racconta Fabio Tonacci oggi su Repubblica, ha inizio a gennaio di quest'anno, quando l'autista storico dell'attore (che già aveva la disponibilità insieme al maggiordomo di usare uno dei conti per le spese quotidiane della famiglia) si presenta agli sportelli della banca con la procura firmata da Aurelia e sottoscritta dal notaio di famiglia. Un pezzo di carta con la quale Aurelia (unica erede di Alberto) si auto-estrometteva dalla gestione dell'intera eredità. Il direttore della banca ha sentito puzza di raggiro è ha fatto un esposto in procura. Il procuratore ha preso sul serio la cosa e ha aperto un fascicolo per circonvenzione di incapace al momento contro ignoti. Già in settimana Aurelia Sordi potrebbe essere sentita in procura. Il modo peggiore per celebrare il decennale della scomparsa di Albertone.