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Fendi recupera la Fontana di Trevi

Annunciato in Campidoglio il recupero del monumento e del complesso delle quattro fontane ad opera della griffe romana

Giulio Bucchi
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di Donatella Perrone  "E' un dovere dell'attuale realtà imprenditoriale investire sul patrimonio di Roma". Dino Gasperini, assessore alle Politiche Culturali e Centro Storico, ha spiegato così, durante una conferenza stampa in Campidoglio l'accordo siglato lo scorso 14 dicembre con il quale la maison Fendi si è impegnata al restauro di uno dei più noti simboli della Capitale, la Fontana di Trevi, il cui stato di conservazione dopo l'estate aveva spinto il sindaco Gianni Alemanno a lanciare un messaggio di sensibilizzazione per muovere gli imprenditori e i privati a partecipare al recupero del monumento.  Il messaggio, raccolto dalla griffe che nella città Eterna vive ed opera dal 1925, si è tradotto non solo in una donazione di 2 milioni 180 mila euro per il restauro della fontana ma anche nell'impegno da parte di Fendi a sostenere economicamente il recupero artistico del Complesso delle Quattro Fontane.  Perché proprio il complesso di fontane? Perché rappresentano per Fendi un simbolo del legame del marchio con la Capitale: già in tempi non sospetti (negli anni '80) la maison aveva realizzato un libro dedicato proprio alle fontane, e un altro ne uscirà, alla fine del restauro, per mano dell'inarrestabile Karl Lagerfeld, stilista della maison, designer, regista e ovviamente fotografo che si è detto felice di fotografare e glorificare i simboli di Roma.  "Non tutti nel mondo conoscono le nostre origini romane - ha commentato Pietro Beccari, presidente e amministratore delegato di Fendi -. Credo che con questo progetto abbiamo suggellato un patto con Roma, è un impegno che Fendi si assume con la città".  Il restauro della Fontana di Trevi durerà non più di 22 mesi durante i quali sarà garantita l'apertura del monumento a beneficio dei turisti che ogni anno visitano la Capitale e uno dei suoi inconfondibili simboli. L'operazione di recuperò infatti inizierà sulla parte centrale della fontana per poi spostarsi ai lati, e lasciare una parte del monumento sempre visibile. "Non è una trovata commerciale, ma un'azione di mecenatismo culturale", ha assicurato il sindaco di Roma. Del resto alla maison Fendi sarà assicurato solo un cartello 40x 30 che ricorda la donazione e che rimarrà al fianco della fontana per 4 anni prima di essere rimosso.  "C'è bisogno di un nuovo grande mecenatismo - ha aggiunto Alemanno, un'integrazione di risorse insomma, che permetta alle attuali forze economiche di prendersi cura dell'inestimabile patrimonio culturale della città, laddove l'amministrazione non arriva.  Le Fontane e il Colosseo per cui Tod's ha donato 25 milioni di euro - e per il quale Alemanno ha fatto appello ai tribunali amministrativi affinchè concludano le indagini relative al restauro e si possa procedere così con i lavori - non sono che i primi monumenti a beneficiare di questa nuova forma di mecenatismo ad opera dei grandi nomi della moda o comunque dell'imprenditoria. Il prossimo potrebbe essere il Mausoleo d'Augusto, "un grande patrimonio da restituire alla città".

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