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Ma il governo tira dritto e li travolge: "Avanti con l'opera"

Il ministro Passera: "In Val di Susa non ci fermeremo, il lavoro è in corso e deve continuare nel modo migliore"

Andrea Tempestini
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Il ministro dei Trasporti e Infrastrutture, Corrado Passera, non lascia spazio a fraintendimenti: «Il lavoro è in corso, deve continuare nel modo migliore come previsto». Queste le sole parole di commento rilasciate da Passera, a margine di un'audizione alla Camera, sulla situazione che in Val di Susa si è notevolmente aggravata in questi ultimi giorni, dopo l'incidente del leader No Tav Luca Abbà. Una giornata impegnativa per il ministro che, proprio ieri, ha reso nota la proposta del Governo alla Camera di configurare come omicidio colposo l'omicidio commesso per guida in stato di ebrezza o sotto effetto di stupefacenti. Oltre al codice della strada e alla privatizzazione della compagnia di navigazione Tirrenia, discussa sempre in giornata, Passera non si è esentato dal commentare, seppur brevemente, le forti criticità della Val di Susa. Per tutto il giorno centinaia di manifestanti contrari alla costruzione della linea ferroviaria dell'alta velocità Torino - Lione, hanno bloccato l'autostrada A32, la tangenziale di Torino, le statali 24 e 25 e non sono mancati insulti contro gli agenti schierati in tenuta anti - sommossa, come «pecorelle nel recinto» e «noi ci divertiamo un sacco a guardare voi stronzi». Numeroso il coro di voci levatosi dal mondo della politica, oltre «all'avanti tutta» del ministro Passera. Tra essi, il segretario del Pd Pierluigi Bersani che ha auspicato un ritorno a un confronto civile tra le parti, mentre il presidente della Regione Piemonte Roberto Cota ha puntando l'attenzione sulla credibilità dell'Italia. Il governatore leghista ha evidenziato, in sintonia con le parole del Passera, la necessità di proseguire i lavori, altrimenti «sarebbe assurdo e farebbe domandare a tanti: cosa andiamo a investire in un Paese che non è in grado di rispettare gli impegni e di realizzare un'opera così strategica?». di Irene Elisei  

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