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Crisi azzurra: scoppiano i casi Bolzano e Bologna

I congressi del Pdl vanno lisci in tutta Italia, ma espldono due grane: segnali di nervosismo

Andrea Tempestini
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A Palermo, città con oltre diecimila tesserati al Pdl, si registra il tutto esaurito. Coordinatore cittadino e provinciale sono stati eletti dai congressi con voto unitario. «Le polemiche sui tesseramenti sono superate dalla presenza in carne e ossa di tanti militanti venuti a votare», dice, entusiasta, dopo il suo intervento, Angelino Alfano. Poco più in su, a Reggio Calabria, oltre tremila iscritti hanno votato un candidato unitario coordinatore cittadino. Decisamente più a nord, a Rovigo, bastano poche ore per eleggere all'unanimità un altro coordinatore. Intanto Mariastella Gelmini tweettava soddisfatta: «Anche al congresso di Mantova tanti iscritti in fila per votare! Alla faccia delle tessere false». I congressi del Pdl in programma per ieri sono andati tutti lisci. «Oggi è una giornata di grande democrazia», chiosa, Alfano. Il segretario, che sta facendo un tour tra i congressi, ha ribadito che esiste una norma «anti-furbetti» e, dunque, le tessere false sono inutili. Non mancano, però, nuovi segnali di nervosismo. A Bologna il congresso si terrà oggi: gli sfidanti sono Paolo Foschini e Lorenzo Tomassini. Ieri quest'ultimo, ha accusato il partito di barare: «Dalla sede bolognese del Pdl partono telefonate che invitano a votare per Foschini. Bel modo di spendere i soldi...». Altro focolaio è Modena dove l'assise è stata rinviata. Per sedare la rissa tra l'ex forzista Isabella Bertolini e Carlo Giovanardi, che sostiene un esponente ex an, Alfano è stato costretto a mandare Denis Verdini in veste di commissario. Il coordinatore arriverà lunedì e dovrà verificare se davvero vi siano state «iscrizioni di persone vicine a clan malavitosi». Rinviato a data da destinarsi, causa scontro interno, anche il congresso di Bolzano. Lì, dove la competizione tra Fi e An è sempre stata molto accesa, si confrontano i candidati della coordinatrice regionale Michaela Biancofiore (Maurizio Vezzali, ex fi, il cui vice è l'ex an Bruno Borin), e quelli di Giorgio Holzmann (Fernando Potecorvo e Christian Bianchi, entrambi ex an). A causare lo stop la richiesta di un pronunciamento del “Tavolo delle regole” Pdl circa la supposta «incompatibilità» del candidato azzurro. Motivo dell'incompatibilità il suo ruolo di capogruppo in consiglio provinciale. «Certo, è l'unico consigliere», risponde Biancofiore. Che rivela, visto il clima, di avere richiesto ad Alfano di mandare a Bolzano un commissario per gestire la fase congressuale. di Paolo Emilio Russo

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