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Il prof accelera: "Riforma del lavoro a marzo, anche senza accordo"

Monti: "Vogliamo modificare, non annullare, la tutela dei lavoratori. Cerchiamo intesa con le parti sociali, ma avanti anche senza"

Andrea Tempestini
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Rispetto al confronto con le parti sociali sulla riforma del mercato del lavoro "certo che pensiamo ad un'intesa. E' un tema complesso che va affrontato, come stiamo facendo, nel dialogo con le parti sociali, sindacati e datori di lavoro. Ci auguriamo di arrivare nel termine temporale che ci siamo assegnati, che è fine marzo, ad un'intesa. Siccome abbiamo una responsabilità verso l'insieme dei cittadini italiani, che risentono,  nel bene o nel male, dell'andamento dell'economia, di quello che succede nel mercato del lavoro, non potremmo fermarci se a quel tavolo  non ci fosse l'accordo, ma operiamo perchè un accordo ci sia". Così Mario Monti ospite di SkyTg24: il professore fissa la deadline per la riforma del mercato del lavoro al termine del prossimo mese. Il posto fisso - Monti aggiunge che le parti sociali mostrano “grande volontà di agire per il bene dell'Italia”, e poi spiega che "operiamo perché ci sia un accordo che dia al mercato del lavoro la capacità di rispondere all'esigenza di un'economia moderna, alle imprese estere che hanno voglia di investire In italia. Un accordo che modifichi, ma non annulli, la tutela dei lavoratori, la trasformi da una tutela basata sulla continuità del singolo posto di lavoro a una tutela basata su una rete di sicurezza per il singolo lavoratore, accompagnandolo tra singoli posti di lavoro e diverse località". Monti punta a un accordo "che modifichi, non annulli, per carità, la tutela dei lavoratori, ma la trasformi da una tutela che è ancora principalmente basata sulla continuità del singolo posto di lavoro ad una tutela che sia sempre più basata sull'essere una rete di sicurezza per il singolo lavoratore, accompagnandolo nel suo trasferimento tra posti di lavoro, tra località, come tende ad accadere sempre più spesso. L'importante è che non siano situazioni precarie".

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