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"Via Monti o Formigoni cade"

Alla manifestazione di Milano contro l'esecutivo, il Carroccio minaccia Berlusconi: "Basta sostenere i tecnici o la giunta lombarda cade"

Matteo Legnani
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Fronte interno: Bossi e Maroni insieme sul palci, anche se a quest'ultimo viene impedito di parlare e la gente s'arrabbia. Fronte esterno: La lega minaccia il Pdl: via la spina al governo Monti o facciamo cadere la giunta Formigoni al Pirellone. Sono le due fotografie del corteo padano che si è tenuto ieri a Milano contro le tasse e le liberalizzazioni dell'esecutivo tecnico. La manifestazione è stata un successo, anche se i 70-75mila militanti, presenti in Duomo secondo gli organizzatori, erano in realtà non più di 15-20mila, come scrive oggi Gilberto Oneto su "la Padania". Bossi ha sfilato tra i militanti scortato, forse per paura di contestazioni. E sul palco Maroni c'era sì, ma muto. Cosa che ha spinto i maroniani più appassionati a fischiare se non il leader maximo, almeno i suoi luogotenenti del cosiddetto "cerchio magico" Rosi Mauto e Marco Reguzzoni". Subito dopo il bagno di folla, segreteria federale in via bellerio: e da lì parte la minaccia agli alleati del Pdl: se il sostegno all'esecutivo Monti durerà ancora a lungo, il Carroccio è pronto a far venir meno il suo sostegno alla giunta lombarda di Roberto Formigoni, nella quale conta cinque assessori (tra cui il vicepresidente), oltre a un sottosegretario. Anche il presidente del Consiglio regionale lombardo, Davide Boni, è uomo del Carroccio. In queste ultime settimane i leghisti a Milano e in Lombardia (dallo stesso Boni a Salvini) non hanno lesinato critiche anche pesanti alla "condotta morale" del Pdl, dopo gli arresti dell'ex assessore Massimo Ponzoni e del vicepresidente del Consiglio regionale Franco Nicoli Cristiani. Una presa di distanza a parole che ora viene minacciata anche nei fatti.

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