L'inquisizione sinistra contro Concia e Terragni
Occorre che si capisca una cosa: c’è una parrocchietta, a sinistra, che stabilisce quanto sei di sinistra e quanto sei femminista. Parli con la destra? Fatwa. Critichi il gender? Fatwa. Pensi che è meglio dire donna che “persona con utero”? Sei una feminazi. Ora, che tutto ciò si stia scatenando in queste ore e in questi giorni, è circostanza di grande interesse perché dimostra due cose incontrovertibili: che le femministe old style si sono rotte le scatole di vedersi rappresentate dall’escludente verbo transgender e che quando da destra si accusava il wokismo di intolleranza non era cultura del piagnisteo ma pura verità.
Veniamo ai fatti. La nomina di Marina Terragni, femminista che è contro la gpa dunque odiatissima dalla fetta più intollerante del mondo Lgbtq+ e dal femminismo dell’asterisco, non ha scatenato solo le polemiche di cui abbiamo già dato conto su Libero. Ieri è partita la raccolta di firme per la sua rimozione dall’incarico (tra i promotori Arcigay, Circolo Mario Mieli, Gaynet) (...)
Clicca qui, registrati gratuitamente su Liberoquotidiano.it e leggi l'articolo integrale di Annalisa Terranova