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Ramy e Capodanno, Salvini spiana la sinistra in tv: "Ecco qual è l'ultima cosa da fare"

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Matteo Salvini si racconta a Dritto e Rovescio. Il vicepremier comincia dalla sentenza di assoluzione nel processo Open Arms: "Sul caso Open Arms ho fatto tre anni di processo, perché da ministro dell’Interno ho fatto quello che gli italiani mi chiedevano ovverosia bloccare gli sbarchi dei clandestini, il risultato è un processo perché la sinistra in aula disse ’Salvini deve andare a processo'".

E ancora: "Un conto è commentarlo in uno studio tv, un conto è quel venerdì di fine dicembre quando vai in Aula alle nove della mattina e quando poi il giudice si alza e dice ’ci vediamo alle sette per la sentenza'. E tu tra quelle 11 della mattina, dopo due ore di discussione, e le sette di sera", ha proseguito. "Io ne ho viste tante nella mia vita, ma quelle otto ore sono lunghe. Nessuno mi restituisce tre anni di processi e di insulti, però sono felice perché hanno riconosciuto che ho fatto quello che gli italiani mi chiedevano di fare".

 

 

Poi ha anche parlato del Capodanno islamista in Duomo: "C’è un silenzio surreale da parte della maggioranza dei giornali e delle televisioni. Ci sono discussioni giuste sul patriarcato quando c’è un delinquente italiano che uccide una ragazza e quando invece ci sono denunce di reati sessuali nel cuore dell’Italia, scompare il patriarcato. Il problema non è il colore della pelle, è che un certo tipo di subcultura di fanatismo islamico non è integrabile, quando ritieni che la legge del tuo Dio sia superiore al codice civile e al codice penale vuol dire che non c’è integrazione possibile". Infine sul caso Ramy afferma: "Quando c’è la morte di un ragazzo è sempre una sconfitta. Ho ascoltato con estremo interesse da genitore le parole composte dei parenti e della fidanzata di Ramy, nel loro dolore sono stati inappuntabili mentre alcuni a sinistra... Sulla famiglia giù il cappello. Detto questo, io penso che l’ultima delle cose utili da fare sia perseguire i carabinieri perché hanno fatto il loro lavoro". 

 

 

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