Alessandra Todde, la surreale nota del Pd sulle "comunicazioni ufficiali"
Una candidatura, quella di Alessandra Todde, imposta quasi con la forza da Giuseppe Conte al Pd e contrassegnata, fin dalle battute iniziali della campagna elettorale per le regionali in Sardegna poi vinte poco meno di un anno fa, da "sciatteria e incompetenza". In fondo, sono le voci che corrono nei corridoi democratici, un po' la "cifra" del Movimento 5 Stelle.
La governatrice rischia la decadenza per inadempienze ed errori nella rendicontazione delle spese sostenute fino a febbraio del 2024, una vera e propria "figura di m***a" per i grillini, sottolineano dal Pd. Un disastro burocratico che si lega a quelli politici, con i due alleati o presunti tali sempre più lontani. Il campo largo e quel che ne resta si aggrappavano proprio al "caso sardo" per puntare a imporsi a livello nazionale, ma ora può saltare tutto. E non è un caso che proprio dal Pd isolano siano partiti i pompieri, chiamati a spegnere i fuochi dei malumori interni per non compromettere l'intera operazione messa in piedi dalla segretaria Elly Schlein, sia pure con metà Nazareno contrario all'abbraccio con i 5 Stelle.
I consiglieri regionali del gruppo e gli assessori dem Rosanna Laconi (Ambiente) ed Emanuele Cani (Industria) fanno quadrato attorno alla Todde, prendendo appunto le distanze dalle indiscrezioni riportate sulla stampa sulla rivolta della pancia del partito.
In una nota diffusa stamane gli esponenti dem in Consiglio regionale e Giunta "precisano che, sin dall'inizio della legislatura, hanno delegato il segretario regionale Piero Comandini, il capogruppo Roberto Deriu e il vicepresidente della Giunta, Giuseppe Meloni, a rappresentare l'intero gruppo consiliare nei rapporti con la presidente Todde e con gli altri gruppi consiliari". "In merito agli articoli di stampa relativi alle contestazioni nei confronti della presidente Todde, ribadiamo che non ci sono state, né ci saranno, dichiarazioni da parte di singoli Consiglieri del Gruppo Pd", scrivono i due assessori e i consiglieri Salvatore Corrias, Carla Fundoni, Gianluigi Piano, Alessandro Pilurzu, Valter Piscedda, Antonio Solinas, Camilla Soru e Antonio Spano. Una sottolineatura che non può però essere una smentita, visto che i retroscena si basano su spifferi e confessioni in camera caritatis, non certo su dichiarazioni formali.
"Ogni comunicazione ufficiale sarà affidata esclusivamente ai rappresentanti menzionati. Il Gruppo del Partito Democratico rinnova la piena e convinta fiducia nella Presidente Todde. Siamo certi della trasparenza e correttezza del suo operato. La questione sarà risolta in modo chiaro e definitivo", si legge ancora nella nota. "Riaffermiamo l'unità e la coerenza che contraddistinguono la nostra azione politica. Insieme ai colleghi della maggioranza, continueremo a lavorare con determinazione per il bene del Consiglio Regionale, mantenendo alta l'attenzione verso le esigenze dei cittadini sardi e lo sviluppo della nostra isola", concludono i dem. "Eventuali dichiarazioni provenienti da fonti diverse dai delegati indicati non rappresentano in alcun modo la posizione ufficiale del Gruppo".