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DiMartedì, Maurizio Landini fuori controllo: "Lo capite perché serve una rivolta sociale?"

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Maurizio Landini sembra un disco rotto. Da qualche settimana i sindacati stanno bloccando con i suoi scioperi il Paese, creando disagio per tutti i cittadini. Con la scusa della "rivolta sociale", ormai è ospite fisso in molte delle principali trasmissioni televisive italiane. Ma, nonostante i disordini e gli attacchi violenti contro la polizia, mr. Cgil non ha mai cambiato versione. La strategia è rimasta sempre la stessa: compagni, rivoltiamoci!

A DiMartedì, il talk show politico di La7 condotto da Giovanni Floris, Maurizio Landini ha commentato l'iniziativa dell'esecutivo di equiparare gli stipendi dei ministri eletti in Parlamento a quelli dei cosiddetti tecnici. Un assist al bacio per riproporre lo schema della "rivolta sociale" "Capisce perché aumenta la gente che non va a votare? Si rende conto del perché? Ci sono quattro milioni e mezzo di persone in Italia, il 74% sono donne, che sono obbligate a fare il part time involontario - ha tuonato mr. Cgil -. Cioè a dover lavorare 20 ore. Cosa prendono queste persone lorde all'anno? Non arrivano a 11mila euro".

 

"Qui si sta parlando di un aumento di sette mila euro quando c'è gente che lavorando tutto l'anno non arriva a 11mila euro. Ora si capisce perché a uno gli venga voglia della rivolta sociale - ha proseguito Landini -. C'è bisogno di non accettare queste diseguaglianze, è il momento di mettersi insieme per cambiare queste cose. Il governo, anziché fare polemiche con il sindacato, faccia il governo e risolva i problemi per cui è stato votato".

DiMartedì: l'intervento di Maurizio Landini

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