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Autonomia, frecciata di Calderoli: "Ore 15.20, io non ho l'ordinanza e Repubblica sì"

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"Alle ore 15.20 di oggi, ora, io che sono un ministro e rappresento un'istituzione non ho in mano l'ordinanza della Corte di Cassazione. Mi rammarico che il primo organismo che ha ricevuto questa ordinanza è stata La Repubblica, che non mi sembra un organo costituzionale. Vuol dire che c'è una 'talpa' che ha passato la notizia". Sono durissime e polemiche le parole di Roberto Calderoli, ministro per gli Affari regionali e le Autonomie, riguardo alla pronuncia della Cassazione sul referendum per l'abrogazione della riforma per l'autonomia differenziata che porta il suo nome. 

"Questa non è leale collaborazione tra gli organi dello Stato - tuona dal palco di Atreju al Circo Massimo di Roma -. Se questo Paese vuole fare le riforme, bisogna che sia chiaro il sistema dei pesi e dei contrappesi, perché se i pesi sono stati votati ma i contrappesi sono sempre gli stessi non si riesce a fare più niente". "Io intendo andare avanti - assicura il ministro dal palco della festa di Fratelli d'Italia -. Mi capita che quando devo intervenire in pubblico ci siano sentenze della Corte. L'Autonomia differenziata va attuata" in modo da "dimostrare che non possono esserci più realtà con cittadini di serie A e di serie B. L'autonomia differenziata non divide ma unisce". 

"Prendo atto dell'ordinanza di oggi della Cassazione e, premesso che sarà la Corte costituzionale a giudicare sull'ammissibilità del referendum, io dico 'perché no', dato che sono sempre favorevole ai referendum. L'ammissibilità del referendum, però non vuol dire averlo vinto o perso: bisogna raggiungere il quorum e vedere cosa dice il popolo, che ha sempre ragione". A questo proposito, il governatore del Veneto Luca Zaia, altro big leghista, ha così catechizzato gli elettori: "Chi non la vuole, non voti".

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