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Maurizio Landini, sciacallata su Calenzano: "Dal governo insopportabili lacrime del giorno dopo"

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Neppure le cinque vittime riescono a fermare Maurizio Landini dal fare dello sciacallaggio gratuito. E così il segretario della Cgil usa la tragedia di Calenzano per attaccare il governo: "Ormai periodicamente registriamo drammatiche stragi sul lavoro e sempre in siti gestiti da grandi imprese, dove, spesso, si intrecciano ditte esterne, appalti, subappalti e sono resi poco trasparenti i confini delle responsabilità, a partire dall'impresa committente". È il suo esordio in una nota. Qui, Landini definisce l'esplosione avvenuta lunedì 9 dicembre al deposito Eni della provincia di Firenze come "l'ennesima strage che dimostra, qualora ce ne fosse bisogno, che questo sistema di impresa è fondato sull'insicurezza, sulla mancanza effettiva di procedure in grado di garantire la salute e la sicurezza delle lavoratrici e dei lavoratori".

Non solo. "Tutto ciò - aggiunge - è reso ancora più inaccettabile nell'epoca dei sistemi di controllo digitale, dell'innovazione tecnologica, che se utilizzati garantirebbero la prevenzione nei luoghi di lavoro. Ma è la logica del risparmio, e quindi del profitto, ad avere la meglio sulla vita dei lavoratori". Ecco allora che arriva al succo del suo discorso: "Se a ciò aggiungiamo anche la logica burocratica con cui il governo interviene su questi temi, le lacrime del giorno dopo sono insopportabili".

Solo alla fine il sindacalista fa sapere che "la Cgil esprime cordoglio a tutti i familiari degli operai coinvolti, sostiene le iniziative di sciopero e mobilitazione proclamate in queste ore e invita tutte e tutti a dire basta morti sul lavoro partecipando alla manifestazione di domani a Calenzano, in piazza Vittorio Veneto, a partire dalle ore 14.30, proclamata da Cgil Firenze, Cisl Firenze Prato e Uil di Firenze in occasione dello sciopero provinciale".

 

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