Franco Bechis: il governo Conte litiga sul decreto ed è caos sulle tasse
Dopo aver litigato per tutta la notte sul decreto il governo Conte non è riuscito a prendere una decisione e tutto è stato rimandato a questa mattina 16 marzo quando, sottolinea Franco Bechis su Il Tempo, "tutte le imprese e i professionisti italiani precipiteranno nel caos, perché oggi è giorno di pagamento delle tasse. Avevano annunciato nei giorni precedenti la sospensione dei termini, ma chi si sveglia non la vedrà sulla Gazzetta ufficiale. Mai vista una cosa così. Il testo che abbiamo letto però dimostra che chi l' ha scritto non ha presente la gravità del momento".
Innanzitutto, continua Bechis, mancano i 25 miliardi che erano stati promessi. E pure sulle tasse "una sorta di burla. Era stato annunciato un logico rinvio (che in sé non aiuta molto, ma almeno sposta di qualche tempo i versamenti), e questo rinvio è parzialissimo. Vale solo per le imprese al di sotto dei 2 milioni di fatturato e al di là del fatturato per qualche impresa davvero ko: quelle del turismo, dei trasporti, della ristorazione, dello sport, dell'organizzazione di fiere ed eventi, istruzione, cinema e teatri".
Una scelta che evidenzia come il governo non abbia ben presente quello che sta accadendo: "Salvo pochissimi esercizi, oggi sono ferme quasi tutte le attività produttive, e da una settimana non vedono un centesimo in cassa. Purtroppo sarà così anche nelle prossime settimane. Dire che comunque sopra i 2 milioni di euro debbono comunque fare nei prossimi giorni i versamenti dovuti allo Stato significa svuotare le loro casse e rendere per loro difficile se non impossibile pagare gli stipendi a fine mese". Considerando infine, conclude Bechis, che "non è un regalo rinviare le tasse, ma un atto dovuto da parte di chi ha fatto chiudere tutto. Ed è ridicolo sospendere i versamenti pensando di essere generosi alle imprese del turismo, della ristorazione, dei trasporti etc. etc. Quelle chiudono i battenti in questa condizione perché non tutte si chiamano Ferrari e possono permettersi questa infinita sosta. Hanno bisogno di essere aiutate oggi economicamente dal governo, altrimenti falliscono e poi dei milioni di disoccupati deve comunque occuparsi l' esecutivo".