Federica Guidi, il ministro berlusconiano del governo Renzi
Tra i ministri del governo Renzi, si nasconde un berlusconiano di ferro. O meglio, una. Tra le otto donne scelte dal premier per la squadra del nuovo esecutivo, c'è Federica Guidi a tenere alta la bandiera del Cav. Nel petto della neo addetta al dicastero dello Sviluppo Economico, infatti, batte un cuore decisamente azzurro. Dopo la nomina ufficiale di ieri, venerdì 21 novembre, è stato proprio Berlusconi uno dei primi a chiamarla per le congratulazioni di rito. Fonti vicine al presidente di Forza Italia riferiscono della sua grande soddisfazione: "Abbiamo un ministro pur essendo all'opposizione", avrebbe detto trionfante ai suoi collaboratori. La vittoria del Cav - A suscitare l'entusiasmo di Silvio, inoltre, è arrivata la delega alle comunicazioni affidata da Renzi proprio alla Guidi (che oggi ha lasciato tutte le sue cariche per concentrarsi sul nuovo impegno). "Un capolavoro di Verdini", si sussurra alla corte del Cavaliere elogiando le doti diplomatiche del coordinatore toscano. Nell'ambito delle consultazioni, per l'incarico alle comunicazioni, si era fatto anche il nome di Catricalà: già titolare della delega nel governo Letta e altro personaggio molto gradito a Berlusconi. D'altronde, il fatto che la scelta sia poi ricaduta sulla Guidi non può certo dispiacergli dato che in lei, e nelle sue capacità, Silvio ripone grande fiducia. Un'amicizia di lungo corso - Federica e il leader di Forza Italia si conoscono da tempo. La Guidi, infatti, è figlia di Guidalberto: industriale emiliano e vecchio amico di Berlusconi. Proprio lunedì, la ministra era ad Arcore per una cena. Più volte, in passato, il Cav l'aveva corteggiata chiedendole di diventare il nuovo volto del partito. Tanto che il suo nome, nel 2012, era circolato per una possibile candidatura alle primarie del centrodestra: "Prima o poi dovrai farti la tessera di Forza Italia", le aveva detto Silvio in quell'occasione. La titolare dello Sviluppo Economico non è la sola a far sorridere Berlusconi. Soddisfazione, seppur attenuata, è stata espressa anche per il guardasigilli Andrea Orlando. Il giovane democratico, infatti, non è un magistrato e non ha mai mostrato accanimento per le vicende giudiziarie di Berlusconi.