Berlusconi: "Senza elezioni non c'è democrazia"
Silvio Berlusconi torna a parlare di Renzi e lo fa ancora con toni duri poche ore dopo il giuramento: "Una democrazia e un governo del popolo si hanno quando il governo è eletto dai cittadini. Se il governo non è eletto non è più democrazia". Intervenendo telefonicamente a un incontro a Milano il Cavaliere si è lanciato in un pronostico: "Adesso succede la stessa cosa di quanto già accaduto con un'operazione avvenuta all'interno di un partito che non ha una grande maggioranza parlamentare. Il Paese è ingovernabile - ha aggiunto -, ha un assetto istituzionale che consente non di decidere, ma di proibire, ed è bloccato dal 1948, l'unica via di uscita è avere un solo partito che abbia la maggioranza assoluta, il 51%, alle elezioni e possa esprimere un proprio governo che cambi le istituzioni". Silvio Berlusconi è quindi tornato a ribadire la necessità di una riforma della legge elettorale. Colpo di Stato - Il Cav ha poi ricordato le modalità di formazione dei governi Monti e Letta, parlando di "colpo di Stato", soprattutto in riferimento al primo. "La stessa cosa è successa ora - ha continuato, senza nominare Renzi, ma con riferimento alla staffetta con Letta - avvenuta all'interno di uno stesso partito che non ha una grande maggioranza, ha una maggioranza in Parlamento". Obiettivo grillini - "Dai nostri sondaggi sono 24 milioni gli elettori delusi, tra questi ci sono anche quelli che non intendono più votare per Grillo", ed è su questo bacino elettorale che per Berlusconi bisogna lavorare per riportarli a votare per Forza Italia. L'ex premier individua proprio negli elettori grillini quelli che bisogna convincere ad andare a votare: "Un sondaggio - spiega durante l'intervento telefonico - evidenzia che c'è un 56% di elettori di Grillo che non condivide il comportamento dei parlamentari e non sono affezionati al simbolo 5 Stelle". Insomma, per Berlusconi "c'è una prateria da conquistare" . E, soprattutto, secondo Belrusconi va fatto in modo che "gli italiani diano la maggioranza assoluta a un solo partito, Forza Italia", perché solo così si potrà avere "un governo che cambi davvero le istituzioni" e faccia "le riforme necessarie e indispensabili per il Paese: una riforma assolutamente urgente è quella della giustizia".