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Renzi, Padoan all'Economia

Pier Carlo Padoan

Lucia Esposito
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E' cominciato il conto alla rovescia per la squadra di Renzi. Tra poco meno di un'ora il premier incaricato presenterà la sua squadra di governo (leggi tutte le indiscrezioni)  Pare che sia stata trovata la quadra per la poltrona più scottante, quella dell'Econonomia. Non Guido Tabellini, l'uomo caro a De Benedetti, ma Pier Carlo Padoan l'uomo che fu consigliere politico di D'Alema (ecco spiegato l'incontro di qualche giorno fa, in piene consultazioni, tra Matteo Renzi e Baffino) ma anche di Giuliano Amato.  Il "papabile" Padoan ha avuto incarichi come consulente presso la Banca Mondiale, la Commissione Europea e la Banca Centrale Europea. Dal 1 giugno 2007 è vice segretario Generale dell'Ocse, di cui due anni più tardi diviene capo economista. Nominato a fine gennaio presidente dell'Istat, Padoan è stato il rappresentante dell'Ocse e, tra il 2001 e il 2005 ha ricoperto il ruolo di Direttore esecutivo per l'Italia del Fondo monetario internazionale con responsabilità su Grecia, Portogallo, San Marino, Albania e Timor Est. La sua nomina non è ancora certa, ma certo è che Padoan ha lasciato Sydney dov'era per il G20 ed è ha perso un volo per Roma.  Il tandem - La notizia è stata diffusa da una fonte Ocse. Una scelta, quella di un tecnico, che Renzi ha mal digerito in quanto lui avrebbe preferito un "politico" magari proprio il suo fedelissimo Graziano Delrio con due vice tecnici. Renzi sa bene che la poltrona di XX Settembre è quella determinante per il futuro del suo governo. Secondo indiscrezioni Renzi ha intenzione di commissariare il ministro tecnico con due politici di sua fiducia nel ruolo di viceministri. La prima scelta del leader del Pd resta Delrio. Ancora pochissimi minuti e finalmente tutto sarà chiaro. In ogni caso la scelta di Padoan è sicuramente una vittoria di D'Alema, che proprio Renzi aveva annoverato tra i dinosauri del partito da rottamare. E invece...L'alternativa sarebbe stato l'ex Rettore della Bocconi (come Monti) Guido Tabellini che tanto sarebbe piaciuto a De Benedetti. Napolitano, invece,  in un incontro-scontro con Renzi aveva insistito per la riconferma di Fabrizio Saccomanni spiegando che ai mercati internazionali bisognava dare un segnale di continuità ma su questo punto Renzi non ha ceduto.     

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