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Renzi alla Camera, "Dove devo andare?": si perde tra corridoi e saloni

Il premier incaricato arriva a Montecitorio ma è "spaesato" e "a disagio": gaffe od oscuro presagio sul proprio futuro?

Giulio Bucchi
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"Ci siamo persi, dove devo andare?". Se quella di Matteo Renzi sia una defaillance iniziale o un triste presagio lo si scoprirà tra qualche settimana, o magari già tra qualche giorno. Arrivato alla Camera per iniziale le consultazioni, Renzi è entrato poco dopo le 10 da uno dei portoni laterali di Montecitorio ma sebbene scortato dai commessi si è letteralmente perso tra i corridoi e le sale. Doveva incontrare il suo braccio destro Graziano Delrio, futuro sottosegretario alla Presidenza del Consiglio ma in ballo anche per i posti agli Interni e all'Economia, ma è arrivato leggermente in ritardo. "Dove devo andare", chiedeva un Rottamatore visibilmente "spaesato" e "a disagio", così lo descrivono i cronisti che lo hanno seguito a mo' di codazzo fin dentro l'ascensore, dove Renzi ha cercato di stemperare la tensione con una battuta: "Very dangerous". Sì, i Palazzi romani sono un labirinto, così come è un rompicapo mettere insieme le tessere degli incarichi. Ed è dangerous, molto pericoloso, muoversi con il manuale Cencelli e il bilancino per chi, come il segretario democratico, fin ora si è fatto spazio a furia di spallate e battute velenose. Quanto potrà reggere la pressione della "vecchia politica"? Quanto potrà sopportare la trattativa che i "partitini" vorrebbero infinita? I più ottimisti tra i renziani chiamano quella trattativa "logica mediazione". I più critici tra gli anti-renziani, pronti al varco, già parlano di "inciuci". Sì, il rischio di perdersi appena entrati è altissimo. 

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