Governo, Renzi: "Avanti fino al 2018"
Il segretario del Pd ha ricevuto l'incarico da Giorgio Napolitano. Deve ancora formare la squadra ma pensa a blindarsi la poltrona per altri 4 anni e punta sull'appoggio del Cav
Dopo un colloquio di oltre un'ora e mezza, Matteo Renzi ha ricevuto dal presidente Napolitano l'incarico per la formazione del nuovo governo. Il segretario del Pd ha accettato con riserva. Convocato per le 10,30, il premier in pectore si era presentato con dieci minuti di anticipo, arrivando alla guida di una Giulietta e con al fianco solo il capo ufficio stampa del suo partito, Filippo Sensi. Subito dopo il colloquio con Napolitano, Renzi ha parlato in conferenza stampa. Dopo i malumori scoppiati con gli alleati di governo, Renzi ha capito che per formare il suo governo serve già più tempo del dovuto: "Mi prenderò tutto il tempo necessario. Ma è certo che gli alleati della maggioranza debbano guardare con attenzione ai contenuti del mio programma. Questo governo deve durare fino al 2018. Fino alla scadenza naturale della legislatura". Un appello al Cav - Renzi ha poi diviso in due parti il suo appello che introduce di fatto le consultazioni del premier incaricato che partiranno già domani. Renzi ha chiesto ai partiti della maggioranza un sotegno "sul programma che prevede al primo posto la soluzione dell'emergenza dell'occupazione. E' questa la cosa più importante - ha affermato Renzi - e per farlo serve l'aiuto di tutti". Poi Renzi sempre con tono conciliante si è rivolto alle forze d'opposizione, e in modo velato a Silvio Berlusconi: "Sulle riforme ho bisogno del sostegno di tutto l'arco costituzionale. Entro febbraio chiuderemo le riforme su legge elettorale e titolo V della Costituzione, poi tra marzo e maggio faremo altre riforme sul fronte della burocrazia e del fisco". Infine Renzi ha lasciato il Qurinale senza rispondere alle domande dei giornalisti. Di colpo è diventato serio e austero. Il fantasma di Letta è già sceso su di lui.