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M5S, rissa a Montecitorio. "Vermi, maiali, da qui non uscite": record d'insulti a 5 Stelle

Giulio Bucchi
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"Da qui brutti maiali non uscite". E' una delle facezie uscite di bocca ai grillini nel giorno più lungo di Montecitorio, quello dell'assedio a 5 Stelle. I cronisti parlamentari riferiscono di irruzioni con pugni alzati, urla, insulti, spallate, deputati del M5S schierati a mo' di servizio d'ordine per non fare uscire i colleghi degli altri partiti (la "Casta") dalle aule di Commissione. Attività e votazioni bloccate per protesta dopo la "ghigliottina" di Laura Boldrini di mercoledì per consentire la votazione sul decreto Imu-Bankitalia. Loro, quelli della Casta, hanno incassato con stupore e visi pallidi, mentre quelli dei grillini, di visi, erano "deformati dalla rabbia", scrive Fabrizio Roncone sul Corriere della Sera. Alessandro Di Battista ha impedito al capogruppo Pd Roberto Speranza di rilasciare un'intervista alle telecamere (e proprio davanti alle telecamere è nata tra i due una mezza rissa). Sono volati insulti sessisti alle deputate renziane ("Siete qui solo perché fate bene i p...", ha apostrofato il grillino De Rosa) e Alessandra Moretti ha già denunciato. Una gazzarra, o forse direttamente un "attacco alle istituzioni", come denunciano i principali esponenti dei partiti "normali".  La rissa tra Di Battista e Speranza:  guarda il video su LiberoTv La Boldrini: "Sanzioni in arrivo" - Nei corridoi scorrono cortei di onorevoli a 5 Stelle, volavano slogan come "Schifosi bastardi", "Siate maledetti voi e Berlusconi" e "Da qui non passate, vermi!". Sempre De Rosa è entrato a Montecitorio con casco integrale ben calato in testa, per lo stupore dei commessi, impreparati a irruzioni stile okkupazione liceale. Le agenzie rilanciavano un presidente della Camera Laura Boldrini "asseragliata" nei suoi uffici, chiusa a chiave. E' lei la più bersagliata dai 5 Stelle, anche se sempre al Corriere nega: "La porta è socchiusa, non ci sono blindature, non c'è neppure la chiave...". Non rinuncia, però, a denunciare "atti intollerabili in un Paese civile" e annunciando sanzioni per i grillini esagitati: "Saranno esaminate le immagini, i responsabili verranno individuati e convocati". Autogol a 5 Stelle? - Per tutti, esponenti della maggioranza e di Forza Italia, giornalisti di destra e di sinistra, la parola d'ordine dopo i fatti di giovedì è "squadrismo fascista". "Squadristi da codice penale", ha precisato Matteo Renzi. I fan pentastellati sul web rilanciano, autodefinendosi "talebani della democrazia" e incassando il sostegno di Beppe Grillo, che oggi arriverà a Roma. "Siamo noi i veri partigiani!", ha strillato su Twitter il leader 5 Stelle, lesto dal passare dal "boia chi molla" alla Resistenza, com'è nel suo stile. Di sicuro, anche con l'impeachment al presidente Napolitano, il Movimento rischia di farsi autogol: nel 25% di voti incassato nel febbraio 2012 non si può non considerare una bella fetta di indecisi che all'ultimo, per protesta, hanno preferito abbandonare (magari solo alla Camera) Pd, sinistra, Pdl o Lega Nord per buttarsi nell'antiCasta. Quegli stessi elettori, di fronte all'ondata violenta dei 5 Stelle, secondo molti sondaggisti sarebbero già pronti ad abbandonare la nave. Perché la protesta dura va bene (e mercoledì, nel merito del decreto Imu-Bankitalia, i grillini avevano molte buone ragioni per gridare allo scandalo), ma alle mani in faccia e alla rissa permanente molti, sia pur nauseati dalla politica, non sono ancora pronti. di Claudio Brigliadori  

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