M5S, rivolta contro Casaleggio: "Non sapevamo nulla dell'impeachment"
Re Giorgio spacca il Movimento Cinque Stelle. Dopo aver depositato sia alla Camera che al Senato la richiesta ufficiale di impeachment per il Capo dello Stato, è caos nel M5S. Non tutti i pentastellati vorrebbero far fuori Napolitano dal Colle. E così dopo l'annuncio della messa in stato d'accusa del Presidente delle Repubblica e la reazione pacata di Napolitano ("faccia il suo corso"), una riunione infuocata tra deputati e sentaori pentastellati davanti agli occhi di Gianroberto Casaleggio potrebbe fare esplodere il Movimento. Secondo alcune indiscrezioni durante il faccia a faccia tra gli onorevoli grillini e il guru sarebbero volati insulti e voci di protesta contro il "despota" Casaleggio. Urla e insulti a Csaleggio - A far scoppiare la rabbia dei pentasetallti è stato il modo in cui Casaleggio ha gestito la vicenda. Secondo i grillini non tutti i parlamentari erano al corrente della posizione del guru e di Grillo che avevano già le carte pronte per la richiesta di impeachment. E così arrivano puntuali le accuse: "Non sono state raccolte le singole firme tra di noi per dare l'ok alla procedura", afferma qualche pentastellato furioso. "Le cose non si fanno così a soprpresa, prima si discute, si firma e poi si procede. In tanti non ne sapevano nulla", dice un altro grillino. Effetto boomerang - E così adesso sulla graticola finisce Casaleggio che di fatto si ritrova buona parte dei suoi parlamentari contro e che rischia di perdere quel ruolo di leadesrhip nell'ombra che si è costruito in questi mesi. Il Movimento comincia a non digerire più i colpi di testa del duo Grillo-Casaleggio e una così l'impeachment su Napolitano potrebbe trasformarsi, nel giro di pochi giorni, in un boomerang inaspettato. Sondaggi choc - Anche i sondaggisti lanciano l'allarme: "Questa scelta potrebbe far crollare il consenso nel Movimento", spiega ad Affaritaliani.it Alessandro Amadori, semiologo esperto di comunicazione e numero uno di Coesis Research. Isomma secondo gli esperti in rilevazioni la virata anti-Colle di Grillo potrebbe costare caro: "E' matematico e ovvio che perderà voti. Se va avanti con questa strategia scenderà sotto il 10%, fino al 5. ovvero il suo normale valore. I voti del M5S verranno più che dimezzati", aggiunge il sondaggista. "Soltanto il 2-3% degli italiani è d'accordo con questa scelta folle di Grillo. La Presidenza della Repubblica è tradizionalmente una istituzione amata. E' visto come un garante della identità e dell'unità nazionale. E' come sparare sulla Croce Rossa e prendersela con il proprio nonno. E' vero che Napolitano forse è stato un po' troppo decisionista, ma di fronte a una classe politica che non sapeva nemmeno scegliere il colore della cravatta... Quella del leader del M5S è una decisione priva di lucidità. E' un suicidio politico. Nemmeno i black bloc se la prendono con il Quirinale, ma attaccano banche e distributori di benzina", ha concluso Amadori.