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Kyenge, svista sull'antibiotico e la razza negra

Lucia Esposito
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Bisogna «cancellare le norme razziste, xenofobe, discriminatorie o addirittura che rimandano al periodo fascista e alle leggi sulla razza». La nuova missione del ministro per l'Integrazione Cécile Kyenge è racchiusa in un disegno di legge che ha l'intento di scovare ogni eco del Ventennio nascosto nelle pieghe delle centinaia di migliaia di leggi italiane. Lodevole, certo. Ma il ministro con la lente di ingrandimento in mano per scandagliare codici vecchi di novant'anni rischia di non vedere sotto il proprio naso. La aiutiamo noi: quello che si vede (in alto a sinistra) è il bugiardino del Neo Furadantin, un antibiotico in commercio. Tra le precauzioni si fa riferimento al rischio emolisi proprio di «alcuni gruppi etnici, in prevalenza di razza negra». E dire che oltre alla sensibilità istituzionale contro le discriminazioni, dovrebbe esserci l'esperienza del medico e la vista da oculista.

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