Governo, Letta dà il via libera al Milleproroghe e salva Roma
L'esecutivo vara il piano per tappare le falle di Marino: "Sono provvedimenti essenziali che non possono essere rimandati". E spunta un nuovo presidente dell'Istat: sarà Padoan
E alla fine il governo ri-salva Roma. Dopo le polemiche per il decreto del governo a cui lo stesso premier ha rinunciato, ecco che le misure per salvare i conti della Capitale arrivano con il Milleproroghe. Enrico Letta ha presentato il decreto in conferenza stampa e di fatto ha confermato in parte il testo del "salva-Roma" affossato dal Colle: "Il decreto - ha spiegato il premier - è costruito con le proroghe essenziali, e accanto a questo si sono prese le norme essenziali del dl Salva Roma che abbiamo deciso di non portare a termine in Parlamento per l'eterogeneità che era venuta fuori". Subito dopo la presentazione del decreto arriva una lettera dal Colle indirizzata alle Camere e al premier che chiarisce ancora di più la posizione del Qurinale rispetto al balletto sul decreto approvato e poi ritirato prima di Natale. La lettera di Napolitano - Napolitano incalza Montecitorio e palazzo Madama affinchè il Milleproroghe così rivisitato dall'esecutivo abbia un iter veloce in Parlamento: "Massimo rigore nel decidere l'ammissibilità degli emendamenti ai decreti legge nel corso del loro esame in Parlamento. Il limite nella reiterazione di norme già contenute nel dl Salva Roma nel dl Milleproroghe è individuato nell'insorgere di nuovi motivi di necessità ed urgenza. Rinnovo pertanto nello stesso spirito di collaborazione istituzionale l'invito contenuto in quella lettera ad attenersi nel valutare l'ammissibilitaà degli emendamenti riferiti a decreti legge, a criteri di stretta attinenza allo specifico oggetto degli stessi e alle relative finalità, anche adottando, se ritenuto necessario, le opportune modifiche dei regolamenti parlamentari", ha concluso il Capo dello Stato. Furia Forza Italia - E sul testo del Milleproroghe interviene anora Renato Brunetta. Il capogruppo di Forza Italia sottolinea le sue perplessità e afferma: "Non era mai accaduto nella storia della Repubblica che un decreto fosse lasciato decadere il giorno dopo aver incassato la fiducia", ha detto ai cronisti il presidente dei deputati azzurri ricordando che la reiterazione è proibita dalla Corte costituzionale. Rischio impeachment - Quello di Napolitano di fatto è uno strappo istuzionale. Di fatto il Colle rischia di firmare un decreto "fotocopia" di quello ritirato pochi giorni fa. Ed è su questo punto che si rinnovano le richieste di impeachment. La Lega Nord si schiera con Beppe Grillo e chiede la messa in stato di accusa per il presidente della Repubblica. La diffida a Napolitano arriva da Roberto Calderoli che lo ha invitato a "non firmare decreti con contenuti uguali a norme di dl decaduti o ritirati". Letta ri-salva Roma - Ma nonstante le polemiche il decreto va avanti e Letta ha illustrato le norme principali del dl Salva Roma che confluiscono nel Milleproroghe: "Riguardano la materia fiscale - ha spiegato Letta -, che ha a che fare col bilancio di Roma, e gli affitti d'oro". Il premier Enrico Letta ha inoltre illustrato gli altri provvedimenti che sono inclusi dentro il Milleproroghe. "Voglio concentrarmi sull'uso dei fondi comunitari, che buttiamo via perché non siamo in grado di usarli nei tempi giusti. Siccome scade il tempo, alcuni soldi sono andati su grandi progetti che hanno vissuto dei ritardi. Il ministro Trigilia ha recuperato tutto, e oggi siamo in grado di presentare questo intervento per salvare l'utilizzo dei fondi comunitari". I punti del milleproroghe - L'intervento consta di quattro capitoli per un totale di sei miliardi e duecento milioni di euro che, dice Letta, altrimenti si sarebbero persi. Nel dl milleproroghe, accanto ad alcune proroghe, sono state inserite le norme essenziali del dl salva Roma che "abbiamo deciso di non portare a termine in parlamento per la eterogeneità di norme non essenziali. Un miliardo e duecento milioni riguardano il credito alle imprese, già nella Legge di Stabilità", continua Letta. "Gli altri sono tutti interventi nuovi, costruiti ex novo attraverso questa riallocazione di fondi. Un miliardo per l'autoimprenditorialità giovanile, sull'occupazione vengono allocati 150 milioni per la decontribuzione dell'occupazione giovanile, oltre agli 800 messi a giugno. Duecento milioni sono stati stanziati per donne e anziani. 350 milioni per la riallocazione di lavoratori disoccupati: la parte più in difficoltà del paese". Infine Letta ha annunciato che Pier Carlo Padoan, già vice presidente dell'Ocse, sarà il nuovo presidente dell'Istat.