Forza Italia, Berlusconi sceglie i nuovi colonnelli: Toti, Furlan, Palmieri
L'ex premier invita ad Arcore i coordinatori dell'Esercito di Silvio e pochi fedelissimi: "Ecco come sarà il nuovo partito"
Giovanni Toti pare ancora incerto. Simone Furlan, invece, non aspetta altro. Sono loro due i nomi nuovi su cui Silvio Berlusconi vorrebbe ricostruire Forza Italia. Il primo, come noto, è direttore di Studio Aperto e Tg4, giornalista e uomo forte di Mediaset, sarebbe nel progetto del Cavaliere il coordinatore della comunicazione azzurra e primo consigliere del capo. Furlan, invece, è fondatore dell'Esercito di Silvio e perfetto trait d'union tra la base, i giovani e i vertici del partito. Nella triade forzista potrebbe entrare a breve anche Antonio Palmieri, più anziano dei due "colleghi", deputato e responsabile delle campagne web azzurre. Il compito di Galan - Come scrive Carmelo Lopapa su Repubblica, Berlusconi ha passato il sabato nella propria villa di Arcore, insieme ai futuri colonnelli, i 20 coordinatori regionali dell'Esercito di Silvio, la factotum Maria Rosaria Rossi e Giancarlo Galan. A lui, storico forzista veneto, il compito di reclutare forze giovani, inedite per la politica. Trovare, cioè, i corrispettivi forzisti della nuova segreteria democratica scelta da Renzi, che avrebbe "impressionato" il Cavaliere. "Sei uno dei pochi aperti al nuovo - avrebbe detto Berlusconi a Galan - e per questo molti nel partito ti hanno sulle balle. Ma tu vai avanti". Struttura agile, il vertice è il Cav - Sui nomi che guideranno il partito sul territorio c'è ancora massimo riserbo, anche se l'ex premier li avrebbe già pronti. Per esempio, Marisastella Gelmini sarebbe la favorita per coordinare Forza Italia in Lombardia, mentre Vincenzo Gibiino farebbe lo stesso in Sicilia. Obiettivo: affiancare ad ogni coordinatore due vice, per avere "una struttura leggera, niente a che fare col Pdl". Toti avrebbe spiegato ai presenti nel salotto di Arcore che "il partito non avrà struttura verticistica, perché l'unica vera carica è quella di Silvio Berlusconi". E Berlusconi resterà, ancora per molto tempo: "Non ho la minima intenzione di rassegnarmi, sebbene giudici e sinistra vogliano tapparmi la bocca".