M5s, Grillo su Twitter rivendica slogan dei Forconi: "Né di destra, né di sinistra"
Beppe è schiacciato tra il nuovismo di Renzi, il Cav all'opposizione, il governo che fa qualcosa e una protesta che non governa. E per contare, litiga coi giornalisti
E Beppe Grillo scopre la paura dell'oblio. Al leader del Movimento 5 stelle sta venendo a mancare il terreno sotto i piedi: Matteo Renzi ha messo pepe sulla coda del governo, Silvio Berlusconi ha occupato (mediaticamente) l'opposizione, i Forconi intercettano il malcontento popolare in maniera molto efficace (ma per nulla collegabile ai pentastellati) e i sondaggi dicono che l'M5s è sempre meno interessante per gli elettori (ha perso il 3 per cento dei voti secondo Swg e l'1,4 secondo Ixè). E che cosa si inventa Beppone per reagire alla crisi di visibilità? Innanzitutto litiga da una settimana con i giornalisti con la storia della black list di cronisti sul suo blog (che in fin dei conti è un ottimo modo per rimediare spazio sulle pagine dei quotidiani). Poi pubblica sui social una foto del V3 day di Genova, con lo slogan "il M5s è populista, né di destra, né di sinistra". Peccato che il Vaffanculo day del primo dicembre è passato come è venuto: senza lasciare nessuna traccia sensibile nella vita del Paese (Vittorio Zucconi, direttore dell'area web di Repubblica, ne parla come di un evento che "sembra giù inutile e vecchio"). E peccato che poi, in questi giorni, il dibattito "saranno di destra o di sinistra?" non è centrato sui grillini, ma sui Forconi. Questa precisazione, insomma, non l'aveva chiesta nessuno. Il M5S non è di destra, né di sinistra, è dalla parte dei cittadini: #fieramentepopulista— Beppe Grillo (@beppe_grillo) 14 Dicembre 2013 Anche loro casta - Il problema è venuto al nodo nelle strade di Roma, quando un drappello di parlamentari pentastellati sono andati a conoscere questa nuova incarnazione del popolo di scontenti. Le rivendicazioni e gli slogan sono quasi gli stessi ("tutti a casa", "via la casta", "tutti ladri"), i grillini avranno pensato che farsi riconoscere come il terminale istituzionale della protesta (ed evitare che i manifestanti sbandassero verso l'estrema destra o l'estrema sinistra) fosse un gioco da ragazzi. E invece no: perché i forconi hanno rispediti pentastellati nei palazzi, accusandoli dell'infamia più grave è possibile per un grillino: "State diventando anche voi casta". Mancano gli argomenti - Il Pd ha Matteo Renzi, che catalizza l'attenzione di un pubblico tendenzialmente progressista. Silvio Berlusconi è passato all'opposizione monopolizzando gli argomenti anti-austerity, no-euro e di critica all'esecutivo. Il governo sente puzza di elezioni anticipate e, in maniera mediatica o effettiva, si dà da fare: approvate in 24 ore il decreto "Direzione Italia" e aboliti i finanziamenti dei partiti. La Lega col neosegretario Matteo Salvini sta rialzando la testa. E a Beppe che argomenti rimangono? Pochi. Al momento si aggrappa a Twitter e alle polemiche con i giornalisti.