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Belsito fa in nomi dei "ladri padani"Ma Maroni lo zittisce: "Inventi"

Francesco Belsito, ex tesoriere della Lega

L'ex tesoriere accusa Zaia e Tosi: "Sapevano". Salvini avrebbe preso soldi in nero e Cota avrebbe si sarebbe pagata un'automobile

Nicoletta Orlandi Posti
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Coi soldi della Lega sarebbe stata pagata anche un'automobile al segretario e governatore piemontese, Roberto Cota. Ad affermarlo è Francesco Belsito in un verbale del 29 maggio di quest'anno, agli atti dell'inchiesta sulla gestione dei rimborsi elettorali del Carroccio chiusa nei giorni scorsi. "Eh beh - chiede il pm Roberto Pellicano - ma non si poteva comprare una macchina a Cota?". "Allora tutti lo volevano - risponde l'ex tesoriere - Tutti i segretari nazionali". "Lui aveva oltre alla polizia di stato quella macchina che lo seguiva - precisa Belsito - ma lui stava nella sua autovettura della Lega con il suo autista pagato da noi". Ma non solo. Belsito sostiene anche che Matteo Salvini si sia incassato soldi in nero e che Luca Zaia e Flavio Tosi fossero a conoscenza dei soldi arrivati a un esponente veneto da una società francese.  E' un fiume in piena l'ex tesoriere del carroccio: nei 13 faldoni di atti depositati con la chiusura delle indagini, che vedono al centro una presunta truffa aggravata ai danni dello Stato da 40 milioni di euro, ci sono, tra le altre cose, centinaia e centinaia di pagine di verbali nei quali Belsito fa nomi e cognomi.  Ascolta la risposta del governatore del Veneto Luca Zaia su Liberotv I diretti interessati negano e respingono al mittente le accuse. Il presidente della Regione Luca Zaia tuona: "Belsito - ha detto il governatore - tenta per la seconda volta queste sortite. La prima volta ha detto che si sapeva che andavo a pranzo con gli imprenditori per incassare soldi, tangenti. Gli è andata male, io non vado mai a pranzo con nessuno. Adesso afferma che Zaia doveva sapere che qualcuno andava in giro a chiedere soldi. Rispedisco al mittente queste affermazioni. Penso che la magistratura abbia altro di cui occuparsi, ma a questo punto mi tutelerò facendo una querela, è il minimo. Spero che si faccia chiarezza subito, sono a disposizione della magistratura".  Agli altri ci pensa Roberto Maroni. "Da domenica possiamo dire che abbiamo veramente girato pagina: questo fango qui rimane ancorato al passato", ha commentato il governatore della Lombardia le rivelazioni di Belsito. "Da domenica guardiamo al futuro e tutte queste le vogliamo dimenticare perchè non fanno più parte della storia della Lega", ha aggiunto il segretario uscente della Lega Nord, in un'intervista a 'Radio Padania' che però punta l'indice contro la stampa. "Non c'entra la magistratura sono i giornali che raccontano la versione di questo personaggio che non merita neanche che si citi il nome suo nome, un personaggio che dice le cose che dice, che inventa, perchè, essendo indagato, può dire quello che vuole non si può anche agire legalmente nei suoi confronti", prosegue Maroni. "Io non mi preoccuperei, certo da fastidio: uno si incazza ho sentito stamattina che i nostri sono incazzati, però quello è il personaggio, purtroppo è stato imbarcato, per fortuna ce ne siamo liberati".

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