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Renzi: legge elettorale anche senza Alfano

Lucia Esposito
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Matteo Renzi, forte del risultato ottentuo alle primarie del Pd, forte della legittimazione della base, non ha alcuna intenzione di cedere il passo sulla legge elettorale. E si è detto anche pronto a "scaricare" Angelino Alfano. Lo ha detto chiaramente al presidente della Reoubblica Giorgio Napolitano che mercoledì 11 dicembre lo ha ricevuto al Colle: ""La legge elettorale bisogna farla subito, non perché dobbiamo andare a votare, ma perché non possiamo più trascinarla per le lunghe. Io discuterò con Alfano ma se lui immagina un potere di veto, di mandare la storia per le lunghe, si sbaglia". E poi la conclusione che ha il sapore di una sfida: "Si tratta di una materia che non riguarda la maggioranza e il governo".  La via d'uscita - In un'intervista con la Stampa in edicola oggi, il segretario del Pd Matteo Renzi ribadisce il concetto parlando di una sua "exit strategy". "Ho un canale aperto anche con Berlusconi e Grillo, che la riforma adesso la vogliono davvero. E se il Nuovo centrodestra divaga, vuol dire che lavoreremo con qualcun altro". E su Beppe Grillo: "Credo proprio che gli risponderò da Milano, all'Assemblea nazionale - dice - mi chiede di firmare una lettera di rinuncia al finanziamento pubblico? Troppo semplice. Facciamo le cose per bene: firmi lui una lettera nella quale dice sì ad una legge elettorale maggioritaria, alla riforma del Titolo V, all'abolizione del Senato e del finanziamento pubblico ai partiti. Vediamo se è pronto. Ma quel che è più importante è che deve mettersi in testa anche lui che l'agenda delle cose da fare la detta il Pd, e che non staremo più a rincorrere nè lui nè altri".

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