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Berlusconi, al via le cene per gli auguri di natale con i parlamentari di Forza Italia

Silvio Berlusconi visto da Benny

Ignazio Stagno
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Niente incontro con i rappresentanti dei Forconi, almeno per ora. «Ho deciso, per evitare ogni possibile strumentalizzazione di rinviarlo», ha fatto sapere. Ma Silvio Berlusconi non ha affatto intenzione di fare marcia indietro, anzi. «Da giorni il Paese è bloccato dall'azione di protesta che vede insieme molte categorie produttive e che sta provocando disagi alla popolazione e al commercio. Cosa aspetta il governo a convocarli?», si chiede il presidente di Forza Italia in una nota. Il Cavaliere vuole fare sue le «istanze di migliaia di aziende che stanno pagando la politica recessiva degli ultimi 2 anni» (cioè da quando è caduto il suo governo), ma non se l'è sentita di vederli. A convincerlo a cambiare idea sul faccia a faccia già organizzato da Daniela Santanchè sono state le critiche delle associazioni di commercianti storicamente vicine al suo partito, la telefonata preoccupata di un big di Confindustria e gli esponenti moderati di Forza Italia. Tra questi anche l'ex ministro dei Trasporti Altero Matteoli. «Noi non siamo una forza estremista, nè anti-sistema, anche se comprendiamo le ragioni di chi protesta», sintetizza l'azzurro Giuseppe Galati. Sul dietrofront ha inciso anche l'esito di un sondaggio-flash di Alessandra Ghisleri che ha rivelato l'impopolarità di una scelta vista come «troppo estremista».  Invece dei Forconi, l'ex premier ha ricevuto ieri pomeriggio a Palazzo Grazioli il tycoon Tarak Ben Ammar, suo ex socio e amico da decenni. A fargli precipitare l'umore, però, è stato l'invito - che è stato costretto a respingere - per il pre-vertice dei leader del Ppe in programma il 19 a Bruxelles. Il Cavaliere non potrà essere tra i leader conservatori dell'Ue perché privato del passaporto a seguito della condanna Mediaset. Ci sarà Angelino Alfano e lui no. Ha delegato a prendervi parte il Commissario europeo Antonio Tajani, ma certo non è la stessa cosa. Anche a causa di questa precipitazione il presidente ha rinviato ancora una volta la pratica della riorganizzazione del partito. Una differenza di vedute sarebbe emersa anche nel corso del pranzo che ha avuto ieri a Palazzo Grazioli con l'ex ministro Saverio Romano ed altri esponenti siciliani di Fi. Berlusconi avrebbe forti perplessità sull'elenco di nuovi coordinatori regionali buttato giù dai maggiorenti azzurri. «Io voglio facce nuove, non funzionari», ha ripetuto il Cavaliere. Il rischio è che «troppa novità», come rivela un coordinatore uscente, infastidisca i «signori delle preferenze» nei territori e, addirittura, ne favorisca la fuoriuscita verso il Ncd. Il presidente ha così deciso di prendere tempo, aspettare ancora un po'.  Denis Verdini, consapevole che tra i big comincia a serpeggiare scoramento, lo ha sollecitato a nominare rapidamente almeno il nuovo «coordinamento», che alcuni chiamano «comitatone» e sostituirà l'ufficio di presidenza di Fi, fornirà una leadership plurale al movimento. Dovrebbero farne parte trenta esponenti, tutti gli ex ministri del suo governo, da Raffaele Fitto in giù, e alcuni esterni. «Entro la settimana lo facciamo», ha garantito il Cavaliere ad uno di loro. Da stasera, intanto, l'ex premier comincerà - con venti senatori - il “giro” di cene per i saluti natalizi. Saranno fatte a scaglioni e, per risparmiare, in casa e non al ristorante, come in passato. Anche se le elezioni sono lontane, la campagna elettorale non si ferma. Ieri, infatti, Forza Italia ha rilasciato il bozzetto dell'Agendiario 2014, un'agenda vera e propria che ha come leit motiv Berlusconi e la sua storia. In ogni pagina c'è una sua frase. di Paolo Emilio Russo

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