Pd coi conti in rosso. Il Cassiere dei Ds: "Non avrai mai i nostri soldi"
Per dirla come la si direbbe al bar, il Partito democratico che inaugura oggi l'era Renzi ha "le pezze al c...". Il tesoriere Antonio Misiani, in carica ancora per pochi giorni, mollerà la cassa a fine dicembre con un passivo di 4 milioni di euro. Un rosso che per il 2014 è atteso a quota 7-8 milioni, se passa la legge sui rimborsi elettorali. ma non tutta la sinistra sta messa così. Il Pd ha infatti un parente vicino che naviga in acque a dir poco floride: si tratta dei vecchi Democratici di sinistra, che controllano un patrimonio valutato in circa mezzo miliardo di euro tra immobili (2400), cimeli, libroni, reliquie, documenti fotografie. Insomma, 50 anni di comunismo lautamente finanziato coi soldi dell'ex Unione sovietica. Quando i Ds sono stati "cancellati" dal panorama politico italiano per far posto al Pd, la "cassa" è stata lasciata là. Ovvio pensare che i cugini possano e debbano intervenire per rimettere a posto i conti del partito di Renzi e salvaguardare il posto ai 207 dipendenti, a rischio licenziamento o cassa integrazione. E invece no. Perchè il senatore Ugo Sposetti, tesoriere pressochè a vita dei Ds e uomo mai convertito al renzismo, chiude i cordoni della borsa diessina: "Usano le sedi dell'ec Pci e nessuno li caccia, o sbaglio?" dice al Fatto quotidiano. "Non possiamo toccare le vecchie proprietà perchè abbiamo dei c reditori e 23 stipendi da pagare". E ancora, non fosse chiaro il messaggio all'astro nascente dei Pd: "I soggetti giuridici sono diversi. A Renzi non possiamo dare proprio nulla". Intanto, in casa Renzi, non si sa ancora chi prenderà il posto di Misiani da gennaio 2014: il cassiere designato era Lorenzo Guerini, che però ha preferito sottoporsi alle torture dei giornalisti, come portavoce del Rottamatore, piuttosto che tenere la cassa. Una cosa quasi certa è che il Pd traslocherà a breve da largo Del Nazareno verso una sede meno costosa (come già fece il Pdl): troppi 600.000 euro l'anno di affitto.