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Bersani: Renzi non usi la clavaD'Alema: sono pronto alla battaglia

Bersani e D'Alema

Baffino giura: sono pronto alla battaglialo smacchiatore di giaguari avverte Matteo: non usare la clava

Lucia Esposito
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Parlano loro, i rottamati. I vecchi del partito, quelli dell'apparato. E non ci stanno ad andarsene, non ci stanno a farsi cancellare. Per Pier Luigi Bersani  "un partito è uno spazio aperto, in cui ognuno può entrare o un soggetto con una propria personalità. Chi ha vinto le primarie deve tenere presente che il nostro elettore è un anarchico-cooperativista. Un ossimoro, lo so. Ma la componente anarchica è forte in buona parte dei nostri elettori. E va tenuta presente". Ora dunque, prosegue nel suo ragionamento, bisognerà vedere cosa Renzi "ha in mente per il partito. In fondo, il punto è quello di sempre: il Pd deve decidere se essere spazio o soggetto politico. E se essere impermeabile ai potentati". Anche perchè "affidarsi a un partito leaderistico sarebbe come non vedere una mucca nel corridoio". Ovvero: "Un partito normale è quello che è in grado di cambiare segretario ogni quattro anni. In Germania la Cdu non è schiava della Merkel. Peccato che da noi, a differenza di quello che è successo in Spagna o in Francia, dopo la caduta del muro di Berlino la parola partito è diventata sinonimo di vergogna. E Berlusconi si è fatto profeta di questa nuova era". Di Renzi a Bersani piacciono "forza, energia, vivacità. E' immediato. Credo che non gli manchino le risorse per fare valere la propria autonomia di pensiero anche davanti a pressioni forti". E a chi teme che con Renzi nuovo segretario la sinistra sia finita, risponde: "La sinistra esiste in natura, vedrete che produrrà ancora fiori rigogliosi. Avrà la forza di rigenerarsi e uscirà fuori qualche leader che non immaginiamo".  Niente clava - E poi ancora: "Il rinnovamento va bene, ma senza   dimenticare chi ha esperienza. Non mi pare che sia il caso di usare la  clava. E comunque i tre milioni di persone (splendide) che si sono  presentate alle primarie dimostrano che il confronto è nel nostro   dna". E' il massaggio che Pieluigi Bersani trasmette con una doppia   intervista alla "Stampa" e a "La Repubblica" a Matteo Renzi, che dopo   aver stravinto le primarie e insediato la sua squadra alla guida del   partito "adesso dovrà spiegarci qual è la sua idea di Pd. Cosa pensa  del governo. Della legge elettorale. Del welfare. E così via". “La vittoria di Renzi è stata netta, e per questo gli faccio i  complimenti. Tutti noi siamo a disposizione del partito, a cominciare da me. Nessuno gli metterà i bastoni tra le ruotè, assicura Bersani. Pronti alla battaglia - Più o meno sulla stessa linea Massimo D'Alema che però parla della possibile spaccatura all'interno del partito: "Scissione? No, non ci sarà alcuna   scissione. E' un concetto, questo, che ho ripetuto con forza ovunque  abbia tenuto un comizio, e di comizi, come lei sa, ne ho tenuti molti  negli ultimi giorni", ma "se sarà necessario, se dovessero crearsi   determinati presupposti, siamo pronti a dare battaglia, come, del  resto, prevede il nostro modo di intendere la politica, la nostra   cultura, la nostra tradizione di lotta". Lo dice Massimo D'Alema in  una intervista a Il Corriere della Sera concessa quando ancora la   notizia della vittoria di Matteo Renzi non era ufficiale. L'ex premier  giudica quindi l'alta affluenza al voto per le primarie Pd "certamente  un ottimo risultato per il nostro partito".    D'Alema aveva detto di preferire Cuperlo a Renzi perchè "è un   ragazzo serio, profondo", mentre Renzi "concepisce il partito come un   trampolino di lancio per volare su Palazzo Chigi. Gliel'ho detto: tu   sali sul trampolino per tuffarti. Ma la piscina è vuota perchè le   elezioni ancora non ci sono".  

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