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Porcellum, Brunetta: "Napolitano scardina la Costituzione"

Ignazio Stagno
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Ormai è scontro aperto. Giorgio Napolitano non vuole far fuori i 148 parlametari abusivi del Pd che dopo il verdetto della Corte Costituzionale sull'illegittimità del Porcellum, siedono alla Camera come dei "fuorilegge". Il Colle di sciogliere le Camere e di voto anticipato non vuole sentir parlare. Napolitano anzi blinda il governo e il Pd: "La decisione della Consulta non  delegittima il Parlamento. le polemiche a riguardo sono inutili". Furia Brunetta - Ma le parole di Re Giorgio lasciano il segno e così Renato Bunetta risponde per le rime: "Napolitano non ha né poteri né competenze circa la legittimazione del Parlamento e non spetta al Quirinale interloquire sulla validazione degli eletti e la completa composizione delle Aule", afferma il capogruppo Renato Brunetta. "La Costituzione esclude un sovrapporsi di Parlamento e presidenza, al punto che per l'elezione del presidente della Repubblica descrive un collegio elettorale diverso dal Parlamento stesso, e nel caso in cui il presidente voglia rivolgersi al Parlamento fissa uno e un solo strumento: il messaggio alle Camere. Purtroppo, a forza di compensare, sopperire e sostituirsi, si sta completamente scardinando la Carta costituzionale", aggiunge Brunetta. Insomma adesso Napolitano è davvero in difficoltà. La sentenza della Consulta è stata un mazzata sulla stabilità di governo e così il Colle prova a salvare il salvabile. Ma da più parti c'è la richiesta di andare subito al voto. Tuoni di Grillo - Alle parole di Brunetta, fa eco dal blog Beppe Grillo, che torna ad attaccare Napolitano: "Dal Quirinale non lo smuove nessuno. Il fatto che sia stato eletto due volte con il Porcellum e sia un presidente incostituzionale al quadrato non lo turba. L'unico atto degno che gli rimane è tornare al Mattarellum (basta un voto in Aula), sciogliere le Camere e non farsi più vedere in giro". Il leader del M5S insiste: "Solo Napolitano può dire ciò che è o ciò che non è legittimo. `Il Parlamento attuale può ben approvare in qualsiasi momento la legge elettorale'. Un parlamento illegittimo con schiere di nominati e un premio di maggioranza abnorme che consente a un Governo illegittimo presieduto da un ectoplasma come Letta può fare una nuova legge elettorale? Degli abusivi della democrazia possono riformare il Paese?". Chiaro il concetto espresso dal comico: tornare al voto, subito. Tornare al voto -  Lo chiede Grillo, lo chiede Berlusconi, lo chiede a denti stretti lo stesso Renzi, ma il Qurinale fa finta di niente. E' vero, Letta in Parlamento ha i numeri per restare in sella. Ma può contare sulla fiducia di parlamentari che allo stato attuale delle cose sono "abusivi". Letta intanto resta in silenzio. Promette una riforma della legge elettorale, ma pare che a palazzo Chigi l'idea sia quella di allungare i tempi fino al 2015. Se si dovesse andare al voto adesso i sondaggi parlano chiaro: il centrodestra vincerebbe le elezioni. Questo Napolitano lo sa. 

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