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Decadenza Berlusconi, Brunetta: "La Giunta delle elezioni è abusiva"

Ignazio Stagno
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Le polemiche sui 148 parlamentari abusivi del Pd non si spengono. Dopo la decisione della Consulta che ha di fatto dichiarato incostituzionale il Porcellum mettendo in discussione l'intera legittimità del Parlamento, adesso scoppia il caso della Giunta per le elezioni, la stessa che ha messo in moto la macchina per la decdenza di Berlusconi da senatore. A lanciare l'allarme è ancora Renato Brunetta: "Alla luce delle decisioni prese dalla Corte Costituzionale, il 30 per cento dei componenti della Giunta per le elezioni è abusivo". Poi Brunetta precisa: "Quanto ai membri della Giunta delle elezioni della Camera, su 30 membri ben 10 sono diventati deputati grazie al premio di maggioranza e, dunque, sono a rischio decadenza".  "In parole povere: più del 33% dei componenti dell'organo è in palese conflitto d'interessi", ha aggiunto. Giunta abusiva - Insomma a quanto pare chi ha deciso di far fuori il Cav dal Parlamento non aveva diritto nemmeno ad uno scranno in Aula e ad una poltrona in Giunta. Le parole di Brunetta lasciano intendere che con la decisione della Consulta i giochi possono ribaltarsi. Poi il capogruppo di Forza Italia tornando sulla composizione del Parlamento in generale, spiega che "con la redistribuzione dei seggi il centrodestra avrebbe in tutto solo due onorevoli in meno del centrosinistra, attestandosi a 190, e guadagnandone dunque 66 rispetto agli attuali 124. Allo stesso tempo il Pd passerebbe da 292 deputati a 166, Sel da 37 a 22, Centro democratico da 6 a 1, Svp da 5 a 3". "Che dire, la decisione della Consulta è stata letteralmente un terremoto. Le Camere sono politicamente delegittimate, ma anche dal punto di vista tecnico, come sta emergendo sempre più, la sentenza - pronostica - avrà conseguenze devastanti. Giuseppe D'Ambrosio, presidente grillino della Giunta delle elezioni di Montecitorio, dovrà chiarire meglio il suo pensiero, dopo le confuse dichiarazioni di ieri. Vuole accelerare la convalida delle elezioni dello scorso febbraio, o aspettare, come logica vorrebbe, di leggere le motivazioni della Consulta?"    

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