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Pd, Letta si blinda al Nazareno e piazza tutti i suoi ministri nel partito

Enrico Letta e Matteo Renzi

Con una delibera approvata in extremis, il premier mette al sicuro se stesso e tutti i suoi ministri ai piani alti del Nazareno. Qualunque cosa succeda...

Ignazio Stagno
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Mentre Renzi, Civati e Cuperlo si preparano per la battaglia finale di domani, domenica 8 dicembre, il premier Enrico Letta blinda i suoi ministri al Nazareno. La paura che il rottamatore possa sconvolgere tutte le gerarchie del partito è palpabile tra le mura della casa democratica e soprattutto a palazzo Chigi. Così Letta si gioca una furbata per restare nei piani altri del partito, anche in caso di vittoria renziana.  Una delibera dal cilindro - La commissione per il congresso del Pd mette a punto e vota una delibera che definisce i membri di diritto: c'è il presidente del consiglio Enrico Letta, ci sono gli ex segretari nazionali, ma anche i ministri e persino il sottosegretario ai servizi di sicurezza. Insomma, mentre i candidati si preparano alla battaglia finale, una quota dell'assemblea è già prenotata sulla base di un accordo tra i rappresentanti dei candidati stessi. Il tutto in base a una delibera, la numero 60, votata online dai membri della commissione e che l'agenzia Dire è in grado di anticipare. La furbata di Letta - Questo il testo: "La commissione nazionale per l'elezione del segretario e dell'assemblea nazionale, riunitasi il 22 novembre 2013. Così dopo il voto delle primarie i componenti di diritto dell'assemblea nazionale saranno tutti gli ex segretari nazionali del Pd; il presidente del consiglio dei ministri (Enrico Letta); i ministri Pd in carica; il sottosegretario delegato alla sicurezza della repubblica (Marco Minniti); la commissione nazionale di garanzia uscente; il segretario nazionale dei giovani democratici; il dirigente del settore organizzazione (Donato Riserbato)". 

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