Legge elettorale: ecco cosa può accadere adesso
Il ripristino della vecchia legge elettorale non è automatico. Per cui senza interventi legislativi ci ritroveremmo...
La sentenza con cui la Corte costituzionale ha dichiarato illegittimo il "Porcellum" produrrà i suoi effetti tra qualche settimana, dal momento in cui verranno pubblicate le motivazioni della sentenza. In teoria, ciò vuol dire che se si andasse a votare prima di quella pubblicazione, lo si potrebbe fare ancora con il "Porcellum". Da quando invece i motivi della bocciatura saranno resi noti, senza alcun intervento del Parlamento o del governo (con una "leggina" nel primo caso e con un decreto legge nel secondo) si passerebbe automaticamente a un sistema proporzionale, ma rimarrebbe il problema della mancanza delle "preferenze", che non possono essere il semplice risultato di un'oprerazione aritmetica. I giudici della Consulta, infatti, nel bocciare la legge varata nel 2006 hanno già "indicato" la strada alla politica, individuando nella mancanza del sistema delle preferenze individuali e nel premio di maggioranza senza soglia di accesso i due fattori principale che mettono fuotilegge il "Porcellum". Ma anche considerando questi due criteri, la nebbia davanti agli occhi del legislatore resta fitta. Perchè le opzioni offerte sono molteplici: un sistema tedesco "all'italiana" (50% maggioritario con collegio uninominale e 50% proporzionale con preferenza), doppio turno alla francese (che favorisce i partiti di centro - come Ncd - perchè porta al secondo turno più di due candidati) , proporzionale puro, sistema spagnolo ( un proporzionale puro che però garantisce un sostanziale bipolarismo e permette la formazione di maggioranze stabili grazie a un sostanziale premio di maggioranza implicito).. E il "Mattarellum"? Una parte dei giudici ha sposato la tesi della "reviviscenza" della legge in vigore dal 1993 al 2006 (75% maggioritario coi collegi uninominali, 25% proporzionale con listini bloccati), cioè il suo automatico rientro in vigore dopo la bocciatura del "Porcellum". Ma una maggioranza seppur risicata del plenum (8 giudici contro 7) ha votato contro.