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Re Giorgio ordina al Parlamento"Dovete fare l'indulto"

Nuovo diktat di Napolitano sull'emergenza carceri: "provvedimento indispensabile, ce lo chiede l'Europa"

Matteo Legnani
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Con quel tono fintamente istituzionale con cui ha fin qui guidato per mano ogni mossa del governo larghe intese e ha radiocomandato l'azione del Parlamento, il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano è tornato oggi a parlare di iondulto. O meglio: se lo scorso ottobre, nel suo messaggio alle Camere aveva invitato a valutare misure come indulto e amnistia per risolvere l'emergenza carceri, oggio il capo dello Stato ha di fatto ordinato al Parlamento di varare un nuovo provvedimento di indulto a sette anni da quello targato Mastella. "Il Parlamento è assolutamente libero di fare le scelte" ma "deve avere il senso di responsabilità necessario per dire che vuole fare anche un provvedimento di indulto, innanzitutto un indulto necessario per ottemperare alla decisione della Corte di Strasburgo, oppure prendersi la responsabilità di considerarlo non necessario sapendo che c'è una scadenza che è quella del maggio 2014 posta appunto dalla Corte dei dritti di Strasburgo. Il mio messaggio indicava l'esigenza di misure strutturali per evitare un ulteriore nuovo affollamento e anche la possibilità di un indulto seguito anche da un'amnistia. Stamattina - ha aggiunto nel corso di un incontro a Palazzo Giustiniani - abbiamo ascoltato una relazione molto forte di Zagrebelsky che ha sostenuto essere l'indulto la sola misura capace di ottemperare alle fortissime raccomandazioni, per non dire intimazioni, della Corte di Strasburgo. Il Parlamento è assolutamente libero di fare le scelte. Il mio messaggio non è un prendere o lasciare ma è un  modo per richiamare l'attenzione su un problema drammatico e su un dovere ineludibile".

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