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Quirinale, c'è Draghi se Napolitano lascia

Il fronte politico che non vuole Napolitano si allarga. Se Letta cade, travolge il Quirinale. E mister Bce scalda i motori

Andrea Tempestini
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Un Quirinale accerchiato. Contro Giorgio Napolitano continua a sparare ad alzo zero il guitto ligure Beppe Grillo, che insiste nel reiterare la sua pseudo-folkloristica richiesta di impeachment, che conta il giusto. Quel che conta, semmai, è l'ortodossia degli onorevoli, che eterodiretti dal grande capo Beppe, compatti, si schierano contro il Colle. Tra le fila delle truppe antiquirinalizie non si possono scordare i forzisti, deputati e senatori ex Pdl, capeggiati da Silvio Berlusconi, che dopo lo strappo hanno abbandonato la maggioranza delle (furono) larghe intese e continuano la loro battaglia contro Napolitano, finito in cima alla lista degli "indiziati" per il trattamento subito dal loro leader, concluso (per ora) con la decadenza. Il plotone - Grillini e berlusconiani. Ma anche renziani. Già, perché il Colle fa venire il maldipancia pure al sindaco rottamatore, a quel Matteo Renzi che tra meno di una settimana si sarà preso il Partito democratico con la vittoria stra-annunciata alle primarie. Non è certo un mistero: Renzi soffre Napolitano, e come lui, ora, anche molti parlamentari del Pd. Proprio quel Pd che tra poco Matteo si prenderà. Dunque, a breve, contro Napolitano si potrebbe venire a plasmare la più trasversale delle fronde: che parte da destra con Berlusconi e si conclude a sinistra con Renzi, in mezzo le scheggie impazzite a Cinque Stelle. Il candidato - Colle accerchiato, come detto. E se cadesse Letta, è cosa nota, Napolitano rassegnerebbe all'istante le sue dimissioni: come ha più volte lasciato intendere, ha accettato il secondo mandato alla presidenza della Repubblica a patto che il governo da lui creato continui il suo lavoro (ipotesi, ora, decisamente più improbabile nel medio-lungo termine). Dunque, a primavera, potrebbe concretarsi il "ribaltone" al Colle: governo addio, Napolitano pure e il via alla "caccia" a un nuovo inquilino per il Quirinale. E questo nuovo inquilino, secondo Dagospia, potrebbe essere l'attuale presidente della Banca centrale europea, Mario Draghi. Quella foto... - Il governatore gode di stima diffusa, tra le fila del Pd così come tra i centristi e a destra, sia che si parli di Forza Italia sia che si parli di Nuovo Centrodestra. Inoltre dall'inizio del suo mandato all'Eurotower si è posto come un baluardo verso lo strapotere della Merkel e di Berlino, un punto a suo favore nel Parlamento italiano. Draghi, insomma, pare il candidato ideale, l'uomo designato a prendersi le chiavi del Colle. Dagospia, con malizia, fa notare come la foto circolata domenica sul web (pizzicato da Linkiesta, Draghi ha partecipato a una colletta alimentare in un supermarket alla periferia di Roma) potrebbe essere un primo spot in vista della candidatura. L'immagine conta...

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