Sondaggio Demos, pareggio tra centrodestra e Pd
Dalle ultime elezioni, dallo stallo che portò alle larghe intese, sono passati otto mesi. Otto mesi durante i quali è cambiato poco e nulla. Sostanziale pareggio fu e sostanziale pareggio al voto sarebbe ancora. Questo è quanto sostiene l'ultimo sondaggio Demos pubblicato su Repubblica, che fotografa una situazione in cui Centrosinistra e Centrodestra sono appaiati intorno al 30%, mentre il Movimento 5 Stelle viaggerebbe intorno al 21 per cento. Chi paga un conto salato, invece, è il centro dei centrini: Monti, Casini, Mauro. Una pioggia di leader per un pugno di voti: si spartiscono il 5 per cento. Chi perde voti - La rilevazione, pur fotografando una situazione pressoché immobile, mette in luce differenze significative. I due partiti nati dalla scissione del Pdl, Forza Italia e Nuovo Centrodestra, non hanno perso voti, anzi li hanno incrementati: i forzisti sono intorno al 21%, mentre Ncd viene quotato intorno al 5 per cento. Alfano ruba voti ai centrini, quasi il 10%: una fetta di italiani che vogliono autonomia da Silvio Berlusconi ma, comunque, una netta contrapposizione alla sinistra. Sempre su Ncd, si rileva come i suoi elettori siano tra quelli più soddisfatti dal governo Letta: i giudizi positivi sono pari al 70% (contro il 33% degli elettori di Forza Italia e il 23% del Movimento 5 Stelle). L'aggancio - Complice anche il significativo aumento di consensi per Forza Italia dopo l'uscita dalla maggioranza, avvenuta il 26 novembre, il Centrodestra (FI + Ncd + gli altri partiti), dopo essere stato in svantaggio per mesi, di fatto aggancia la coalizione di Centrosinistra: oscillano entrambe in una forchetta che va dal 32 al 33 per cento. Il centrosinistra, invece, è imballato, in lieve regresso. Il Pd, pur restando il primo partito al 29%, ha perduto consensi, circa il 3%, rispetto a ottobre. I congressi e la campagna per le primarie, insomma, non scaldano gli animi, e non riescono a produrre l'entusiasmo suscitato in passato.