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Governo Letta, si va verso un rimpasto

A rischiare la poltrona sono in tanti. Nel mirino la "squadra" di Alfano, ma può uscire di scena anche Saccomanni. La Bonino non convice. E spunta un'ipotesi: D'Alema alla Farnesina....

Ignazio Stagno
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Il governo comincia ad avere i giorni contati. Con la decadenza del Cav, con la scissione del Pdl e con il cambio al vertcie del Pd previsto per l'8 dicembre ecco che Letta inizia a temere il peggio. Resistere sarà dura. Passata indenne la tempesta Cancellieri-Ligresti, il premier adesso sarà costretto a fare un rimpasto. Il termine "rimpasto" non piace al Colle, ma le forze della maggioranza, soprattutto dopo la fuoriuscita di Forza Italia sono in pressing per un valzer di poltrone. Il borsino dei ministri cambia di giorno in giorno. Ma qualcuno inzia a sentire puzza di bruciato da sotto la poltrona. Saccomanni a rischio - Secondo alcune indiscrezioni raccontate da Dagospia.com, il primo della lista a rischiare il posto è Fabrizio Saccomanni. Quello dell'Economia
 è un ministero chiave e fa gola a tanti. Il pasticciaccio
dell'Imu e la sua presunta eliminazione si sono strasformate in una sorta di tragico finale per l'avventura di Saccomanni. Letta sarebbe fuorioso con "Gelatina" (così lo chiamano) e non ha mandato giù il viaggio a New York di Saccomanni proprio mentre il governo decideva sull'Imu. Saccomanni sarà di ritorno giovedì mattina e probabilmente per quel giorno il suo sostituto sarà già stato scelto. I nomi in campo sono Lucrezia Reichlin, Giancarolo Padoan dell'Ocse e new entry dell'ulyim'ora, Luca Cottarelli, il nuovo Mr.Spending Review. Cottarelli è stimato dalle parti del Nazareno e soprattutto dal prossimo segretario del Pd, Matteo Renzi. Ma il rimpasto probailmente investirà anche la squadra dei ministri alfaniani. I ministri di Alfano - Dopo la scissione col Pdl, cinque ministri in quota Nuovo Centrodestra sembrano davvero troppi. Così, sempre secondo alcune indiscrezioni, Angelino Alfano potrebbe lasciare gli Interni mantenendo l'incarico di vice premier. Tra i "sicuri" della poltrona c'è Maurizio Lupi. La sua scrivania al ministero delle Infrastrutture non sarà ribaltata. Altro storia invece per Gaetano Quagliariello. In prima fila tra gli scissionisti azzurri, Quagliariello ha un ruolo molto delicato: ministro per le riforme costituzionali. In vista di un probabile cambio della legge elettorale e anche della stessa Carta, Napolitano ha di fatto "acquistato il cartellino" del ministro blindandolo a palazzo Chigi. A rischiare dunque sono Nunzia De Girolamo, ministro per l'Agricoltura e Beatrice Lorenzin a capo del dicastero della Salute. Via la Bonino - Ma a saltare potrebbe essere anche la testa di Emma Bonino. Le sue prese di posizione su Libia e Iraq, ma soprattutto la sua incapacità di risolvere il caso marò la mettono ormai alla porta della Farnesina. Al suo posto potrebbe arrivare Massimo D'Alema che spera in una poltrona last-minute. Infine potrebbero perdere la poltrona anche due ministri in quota Monti: Enzo moavero Milanesi e Cralo Trigilia, rispettivamente alle politiche europee e alla coesione territoriale. Ma secondo rumors anche Enrico Giovannini potrebbe perdere il dicastero del Lavoro. I dati della disoccupazione parlano chiaro. Per chi cerca lavoro è stato fatto davvero poco...

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