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Brunetta: Se la Corte boccia il Porcellum cambia la maggioranza alla Camera

La prossima settimana la Consulta dovrà esprimersi sulla legittimità del "Porcellum". Se la legge elettorale fosse dichiarata "incostituzionale" crolla tutto...

Ignazio Stagno
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Potrebbe crollare tutto. Questione di poche settimane. Il governo e le Camere rischiano davvero grosso. Sulla stabilità di governo che tanto sta a cuore a Letta e ai suoi ministri potrebbe arrivare una batosta sena precednti da parte della Corte Costituzionale. A farne le spese sarebbero lo stesso esecutivo e tutti gli eletti di Camera e Senato. Martedì prossimo c'è un appuntamento cerchiato in rosso sul calendario: la Consulta dovrà pronunciarsi sulla legittimità del Porcellum. Se la Corte dovesse bocciare l'attuale legge elettorale ecco che scatterebbe un terremoto istituzionale. Come spiega Renato Brunetta ne il Foglio di domani, e come anticipa ilFoglio.it con il verdetto negativo della Consulta l'intero parlamento sarebbe illegittimo e quindi di fatto andrebbe sciolto in poche settimane. Ma cerchiamo di capire come potrebbe tradursi in realtà questa "apocalisse" istituzionale. Ecco perchè tutto può cadere - Il prossimo 3 dicembre è fissata l'udienza della Corte costituzionale per valutare la legittimità costituzionale della legge elettorale delle Camere, il cosiddetto “Porcellum”. Ecco il primo scenario profetizzato da Renato Brunetta: Se la Consulta dovesse bocciare il “Porcellum” in riferimento alla mancanza della soglia minima per il premio di maggioranza, automaticamente deputati e senatori eletti decadrebbero – se non ancora convalidati dalle rispettive Camere – e dovrebbero essere rimpiazzati da quanti sono stati esclusi. I calcoli consentono di ritenere che i deputati di sinistra “abusivi” sarebbero 148 (da 340 scivolerebbero a 192). Il centrodestra avrebbe in tutto solo due onorevoli in meno del centrosinistra, situandosi a 190 e guadagnandone dunque 66 rispetto agli attuali 124. Poi, sempre secondo Brunetta ci sarebbero altri scenari. Con un responso negativo della Consulta ecco che arriverebbe l'annullamento puro e semplice della disciplina del premio; oppure l' 'annullamento dell'intera legge; o addirittura l'annullamento dell'intera legge elettorale, ma assumendo come conseguenza la reviviscenza del precedente, cioè “Mattarellum”. Se la Consulta dovesse dire "no" al porcellum il terremoto è certo. Si sciolgono le Camere -  Le sentenze di annullamento della Corte Costituzionale hanno effetto retroattivo. Inoltre le elezioni dello scorso febbraio non sono state ancora convalidate, quindi con un "Porcellum" fuorilegge sarebbero illegittime. Per questo nel caso in cui la Corte costituzionale proceda ad un annullamento totale della legge (o anche alla reviviscenza della legge Mattarella) non si potrebbe convalidare nessuna elezione e l'esito sarebbe il necessario scioglimento della Camera nel giro di qualche settimana. Nel caso di annullamento del solo premio di maggioranza bisognerebbe, invece, come racconta il Foglio.it ricalcolare proporzionalmente i seggi e assegnarli ai partiti a cui sono stati sottratti per attribuirli alla coalizione che ha vinto il premio ormai illegittimo.       

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