Berlusconi decaduto, ecco cosa rischia per i suoi processi
Dopo la "fucilazione" in senato i magistrati affilano i coltelli. I rischi maggiori arrivano dal processo Ruby. Ma anche da Napoli e Bari le procure fremono per sbatterlo dentro
Silvio Berlusconi è decaduto. Ora davanti a lui e a Forza Italia c'è una grande sfida: rilanciare il partito e puntare alle elezioni. "Mi raccomando, siamo in campagna elettorale. Ci aspetta un lavoro straordinario”, dice il Cav ai suoi fedelissimi. E loro lo prendono in parola. Augusto Minzolini non ha dubbi: “La sinistra ne ha fatto un eroe. Oggi vinceremo le elezioni”. Così Silvio si prepara alla battaglia. La speranza è che col voto anticipato ci sarà la grande conta tra paese reale e maggioranza del governo Letta. Il Cavaliere confida che Forza Italia andrà benissimo così come andranno benissimo Grillo e Renzi. E il risultato di quelli che nel suo discorso ha definito i leader reali rappresenterà un avviso di sfratto per Letta. Il primo obiettivo sono le europee. Lì ci sarà il debutto di Forza Italia. Alfano e i suoi hanno già scelto la loro strada: "In Europa andiamo da soli non in coalizione". "No a manifestazioni davnti al Colle" - Così Silvio prova a limare Forza Italia per dare l'immagine di un partito moderato e non estremista. Da qui l'idea di dire "no" ad una manifestazione davanti al Quirinale proposta dai falchi. Anzi, il Cav ha chiesto ai capigruppo di ricucire col Colle proponendo un incontro con Giorgio Napolitano. Con la sinistra schiacciata su Renzi e il pantano delle primarie, il Cav comincia a pensare che da fuori il Palazzo possa guidare meglio il partito e puntare dunque ad una crescita graduale del suo movimento che possa portarlo poi ad una vittoria elettorale. Ma se in politica le cose potrebbero andare pure bene, sul fronte giudiziario arriva qualche allarme. I riflettori sono puntati sulle procure. Pericolo procure - Il Cav lo aveva detto: "Dopo aver perso l'immunità parlamentare basta un'ordinanza di qualche pm per sbattermi dentro". E così dopo la decadenza il rischio di finire dentro è reale. Certo non scontato ma è comunque una possibilità. E Silvio lo sa. Con la decadenza, Berlusconi ha perso l'immunità parlamentare: considerata la sua età, 77 anni, non andrà in carcere anche se potrebbe comunque essere chiesta una misura cautelare, che l'ex senatore ed ex Cavaliere sconterebbe verosimilmente ai domiciliari. I suoi legali, comunque, hanno chiesto per il proprio assistito l'affidamento ai servizi sociali che, tuttavia, non scatteranno automaticamente. Servizi sociali - Toccherà al Tribunale di Milano decidere se accogliere o meno la richiesta degli avvocati, e questa decisione è tutt'altro che scontata. Il responso dei magistrati dovrebbe arrivare entro la fine dell'anno e a quel punto si saprà come Berlusconi sconterà quei quattro anni di reclusione (di cui tre condonati per effetto dell'indulto) a cui è stato condannato lo scorso 1 agosto e che potrebbero tradursi in nove mesi di "lavori socialmente utili". Il rischio dell'arresto - Ma i rischi più grossi il Cav li corre per gli altri processi che sono aperti a suo carico. C'è il processo Ruby, per il quale Berlusconi è già stato condannato in primo grado a sette anni e all'interdizione perpetua dai pubblici uffici, e c'è il recente rinvio a giudizio per la compravendita dei senatori, per il quale la prima udienza è stata fissata a febbraio a Napoli. E non è tutto: resta aperto anche il processo Unipol (condannato in primo grado a un anno di reclusione), mentre a Milano potrebbe partire una nuova inchiesta, denominata Ruby-Ter, che riguarda i casi di falsa testimonianza nell'ambito del processo Ruby. Se Berlusconi dovesse ricevere un'altra condanna definitiva, la sua situazione si aggraverebbe ulteriormente, perché l'indulto verrebbe revocato, così come i servizi sociali. Allora a quel punto per l'ex Cavaliere non resterebbe altra possibilità che la detenzione. Ma il Cav comunque non molla nonostante l'accanimento giudiziario: "Io resto in campo anche fuori dal parlamento. E sono il leader di Forza Italia. Come Renzi e Grillo sono a capo di un partito pur non avendo il seggio al Senato". Insomma le toghe preparano la battaglia d'inverno, ma il Cav non si farà battere senza lottare.