Legge di Stabilità: il governo vara il reddito minimo con prelievo alle pensioni
Cartelle Equitalia, tassa sulla casa, spiagge, fondi per le calamità naturali: tutti i provvedimenti della manovra
Forza Italia lascia la maggioranza e il governo già vira a sinistra. Brunetta e Romani non fanno in tempo a chiedere a Napolitano e Letta di valutare la portata della sfiducia di Berlusconi e i suoi all'esecutivo che la squadra del premier vara le contromisure. Nel maxiemendamento della legge di stabilità su cui Palazzo Chigi ha posto la fiducia ed è stato approvato con 171 voti a favore e 135 contrari c'è anche il reddito minimo garantito, già cavallo di battaglia del Movimento 5 Stelle. "Negli emendamenti riformulati dai relatori vi è un importante intervento, seppur sperimentale, per il contrasto alla povertà - annuncia in Senato il viceministro dell'Economia, Stefano Fassina -: l'introduzione di un reddito minimo di inserimento in alcune grande aree metropolitane, che avvia un percorso". La copertura arriverà dal contributo di solidarietà sulle pensioni d'oro, con soglia oltre la quale scatta il prelievo del 5% abbassata da 150mila a 90mila euro. Il fondo previsto per questo nuovo ammortizzatore sociale è di 40 milioni l'anno per i prossimi tre anni. Briciole, ma tanto potrebbe bastare per attirarsi le simpatie di qualche grillino o vendoliano "morbido". Dalla casa alle spiagge - Per quanto riguarda la casa, al posto di Imu e Tares ci sarà la IUc imposta unica comunale. Ecco le principali novità: nel 2014 le prime pagheranno oltre alla Tarsi la Tasi con 'aliquota dall'uno al 2,5 per mille. Possibili detrazioni dei Comuni. Case di lusso, ville e castelli continueranno a pagare l'Imu e ora anche la Tasi e la Tari. Anche le seconde case continueranno a pagare l'Umo cui si aggiungerà la Tasi (oltre alla Tari per i rifiuti). Le somme delle aliquote di Imu e Tasi non potrà superare il 10.6 per mille, che è esattamente uguale all'aliquota massima della vecchia Imu attualmente in vigore sulle seconde abitazioni. Salta invece un'altra norma che ha fatto molto discutere nelle ultime settimane, quella sulle spiagge: il governo ha respinto sia la proposta sulla delega regolamentare che modificava le concessioni sia la sanatoria sulle pendenze giudiziarie. Il fondo per le calamità naturali verrà invece finanziato tramite la riduzione del finanziamento pubblico ai partiti. Cuneo fiscale - Le detrazioni sul lavoro saranno concentrate nella fascia di reddito tra i 15 e 18 mila eruo annui lordi con un beneficio massimo per le buste paga dei lavoratori pari a 225 euro netti annui. A scalare le detrazioni riguarderanno tutti fino ad arrivare alla soglia di reddito di 32 mila euro annui lordi. Reddito minimo e pensioni - Una forma sperimentale di reddito minimo destinato alle grandi aree metropolitane: sarà finanziato con un contributo di solidarietà sulle "pensioni d'oro": 6% oltre i 90mila euro; 12% oltre i 128mila euro e 18% sopra i 193mila euro. Il gettito previsto è di 40 milioni nei prossimi tre anni che confluirà nel Fondo per la lotta alla Povertà, lo stesso che finanzia la Carta acquisti. Fondi alla Sardegna - Agli alluvionati della Sardegna arriveranno dal 2014 circa 100 milioni in due anni, più i 150 milioni anticipati dall'Anas. Detto dell'Imu, che scomparirà come sigla ma verrà di fatto sostituita dalla Iuc (la nuova Imposta unica comunale), per la Tasi l'aliquota base sarà dell'1 per mille ma solo per il 2014 e l'aliquota massimo non potrà superare il 2,5 per mille. Ci saranno poi nuovi coefficienti di rivalutazione per il calcolo dell'Imu per i terreni agricoli, a favore di quelli posseduti e condotti dai coltivatori diretti e dagli imprenditori agricoli professionali iscritti alla previdenza agricola. Cambia anche Equitalia: chi ha un debito potrà pagarlo per intero e con le sanzioni ma senza interessi. Per usufruire della sanatoria sulle cartelle si dovrà richiedere il "regime agevolato" entro il 30 giugno 2014 versando subito il 50% più le sanzioni (saldo da pagare entro il 16 settembre 2014). Infine, la tassa sulla sigaretta elettronica prima viene ridotta (al 25% in commissione) poi torna nel maxi emendamento del governo al 58,5 per cento.