Processo Mediaset, Berlusconi: "Abbiamo sette nuovi testimoni"
"Chiederemo la revisione del processo". Silvio Berlusconi è determinato. Il Cav non accetta la condanna del processo Mediaset e respinge tutte le accuse mosse dai giudici che lo hanno condannato a 4 anni per frode fiscale. In una conferenza stampa, convocata a Roma, nella sede di Forza Italia, Berlusconi parla delle nuove "carte" che possono ribaltare la sentenza della Cassazione sul processo Mediaset. "Il fisco americano - spiega l'ex premier - sta per procedere con una causa verso Franck Agrama e altre persone ritenute responsabili di evasione fiscale importante, da queste situazioni emergono testimonianze di importanti dirigenti del gruppo Agrama che dimostrano come la vicenda che vede il gruppo Agrama protagonista sia una vicenda da cui Silvio Berlusconi è assolutamente, completamente estraneo, altri sono i protagonisti e sono dichiarati in modo chiaro, senza possiblità che si possa interporre alcun dubbio". Nuovi testimoni - Berlusconi poi annuncia l'asso nella manica: "Con le carte arrivate dagli Stati Uniti contiamo di avere 12 testimonianze completamente nuove" che aiuterebbero a ribaltare la sentenza definitiva sul processo Mediaset. Berlusconi sostiene che “queste testimonianze smentiscono le basi della condanna” e cita la testimonianza dell'ex ad del gruppo Agrama che si sarebbe detta “scioccata” per la sua condanna. Il Cavaliere ha letto un affidavit della manager: “Sivio Berlusconi non ha mai ricevuto nessun pagamento da Agrama (condannato a 3 anni dalla Cassazione e considerato socio occulto, ndr), Gordon o Lorenzano né da qualsiasi altra persona loro connessa. Berlusconi non ha mai partecipato allo schema da loro ideato per spartirsi i profitti”. Rinviare il voto sulla decadenza - E ancora: “Io credo che questa testimonianza, come le altre undici, smentiscano alla base quello che ha deciso il collegio feriale della Cassazione per quanto riguarda la mia condanna”. Poi il Cav ha parlato anche della sua decadenza che verrà messa al voto mercoledì 27 novembre: "Chiedo di rinviare il voto sulla decadenza e aspettare che si esprima la magistratura e la Corte Ue, altrimenti sarebbe una macchia incancellabile per il Parlamento e vi assumereste una grave responsabilità. Abbiate rispetto della mia dignità". "Dopo decine di colloqui senza risultato- dice il Cav- ho ritenuto di scrivere una lettera ai senatori del Pd e del M5s". La lettera inizia così: "Io sogno un'italia in cui lo scontro politico non cancelli il rispetto per le persone. Siamo avversari ma non per questo dovrebbe venire meno il rispetto reciproco come persone che hanno una dignità" Il Cav poi lancia un anatema ai suoi avversari politici: "se mi caccerete dal Senato, sarà una vergogna che ricadrà per sempre su di voi e sui vostri figli".